Quando tramite i Sonics
venne scelto dai Bulls, Scottie Pippen volle che nel contratto fosse inserita
una clausola che gli assicurasse tutti i soldi pattuiti anche qualora fosse
stato tagliato. Si fosse accontentato di un contratto breve, avrebbe guadagnato
di più allora e rinegoziato più tardi a ben altre cifre. Ma Scottie voleva
mettersi a posto finanziariamente per il resto della sua vita. Voleva certezze
e le voleva subito. Così firmò per sei anni a 5.1 milioni di dollari. Fu un
errore perché da quel contratto (poi rinegoziato) non è mai uscito veramente
fino alla parte conclusiva della carriera, fino a quando si trasferì a Houston
nel 1999 e poi a Portland. Ma a quei tempi Scottie aveva bisogno di mandare soldi
a casa, di curare il padre gravemente malato, portare tutta la famiglia in un
posto migliore. Aveva bisogno di non sentirsi più a rischio. Si domandava
sempre che cosa sarebbe successo ai suoi se si fosse infortunato gravemente
com’era successo a Ronnie o semplicemente se tutti avessero capito che non era
davvero un giocatore NBA.