giovedì 25 agosto 2016

L'ultima notte di Malik Sealy




C’era stata una festa di compleanno del suo giovane compagno di squadra ai Minnesota Timberwolves. Correva l’anno 2000. Kevin Garnett aveva 24 anni ed era un amico. Prese la sua auto per tornare a casa, imboccò una highway quando in direzione opposta contromano, si vide piombare addosso un auto a tutta velocità. Al volante un uomo ubriaco. Malik Sealy morì così, a 30 anni, nel cuore di una buona carriera NBA.

Malik Sealy veniva dal Bronx, da una buona famiglia del Bronx. Il padre Sidney era stato un pugile di ottima caratura, aveva partecipato ai Golden Gloves e successivamente aveva lavorato da guardia del corpo di Malcolm X. Non era di turno ma c’era anche lui quando l’attivista venne assassinato ad Harlem. Malik era il suo secondo nome. Sidney Sealy volle che il figlio si chiamasse Malik appunto. La mamma lavorava nel mondo della moda. Era una sarta.
Malik frequentava la Tolentine High School, era un ottimo studente, presidente del corpo degli studenti, suonava la chitarra. In campo era un giocatore fantastico. La sua squadra nel 1987/88 vinse 31 partite su 32, perdendo solo la finale dello stato contro St.Anthony di Jersey City di cui leggerete più avanti. “A quei tempi non era come adesso – dice John Sarandrea, che insegnava la mattina, allenava il pomeriggio e faceva il vigile del fuoco la sera – Con Malik, c’erano Adrian Autry che sarebbe andato a Syracuse e Brian Reese che andò a North Carolina: c’era talento dappertutto e se eri una squadra top a New York, eri una squadra al top ovunque”. 


Per acquistare l'e-book (formato pdf per mac; epub per Kobo e-reader e Kobo app;  mobi per kindle e kindle app): clicca qui 
Per acquistarlo su Amazon per Kindle e Kindle app: clicca qui
Per acquistarlo per Kobo e Kobo app : clicca qui


Nessun commento: