Era l’11 maggio del 1989. Le 2.10 di mattina, sulla 203rd street nella
sezione di St.Albans nel Queens. Daniels stava rientrando nell’appartamento
della nonna quando venne raggiunto da tre proiettili. Uno lo colpì al petto,
uno attraverso il lato destro del collo e un terzo alla spalla sinistra. Era un
regolamento di conti: Daniels, secondo gli aggressori, aveva rubato alcune
fiale di crack. La notizia della sparatoria fece il giro d’America soprattutto
a New York.
La sua carriera è finita abbastanza presto: non aveva
le basi culturali, mentali e tecniche per esprimere un potenziale tuttavia
enorme. Gli abusi e gli incidenti l’avevano ulteriormente indebolito. Ma
Daniels ha trovato lo stesso una sua strada: ha seguito i consigli di Lucas,
allena e lavora con i giovani, si è sposato con Kendra (e poi ha divorziato),
ha avuto tre figli e sono tutti grandi. Negli ultimi due anni ha lavorato ad un
documentario sulla sua vita. Non è stata una storia di successo quella di Lloyd
Daniels, ma non è stata un totale spreco di talento e opportunità. E il bello è
che tutto quello che poteva andare male era andato peggio. Daniels è un
sopravvissuto. Date le circostanze, probabilmente non poteva fare meglio.
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