Tanti in Italia avrebbero voluto vedere Danilo Gallinari giocare in una squadra da titolo ma i Clippers non sono la barzelletta che erano sotto la gestione di Donald Sterling. Nelle ultime cinque stagioni hanno vinto regolarmente più di 50 partite, soglia dell'eccellenza, il proprietario Steve Ballmer è il più facoltoso dell'intera NBA e a bordo è appena arrivato da Golden State un personaggio fantastico come Jerry West. Gallinari è in una grande organizzazione che tra l'altro aveva in altri momenti cercato di prenderlo.
Opinioni, analisi e i miei libri: il mondo del basket americano visto da me di Claudio Limardi
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mercoledì 5 luglio 2017
giovedì 29 giugno 2017
I Clippers dopo Paul tra Griffin e tanking per un anno
I Clippers hanno ora la possibilità di ripartire. Nella NBA non c'è modo di farlo senza passare attraverso un periodo di mediocrità. A certe condizioni potrebbero ricostruire in tempi rapidi. Chris Paul era un free-agent. Avrebbero potuto perderlo in cambio di nulla. Accordandosi prima, hanno spremuto dalla trade una prima scelta di modesto significato e qualche giocatore che potrebbe completare la panchina anche in futuro. Lou Williams va a scadenza e magari lo scambieranno ancora. Sam Dekker e Patrick Beverley hanno un senso. Lo ha anche Montrezl Harrell. Ma non è questo il punto.
mercoledì 3 maggio 2017
Adesso quale futuro attende Chris Paul, Griffin e Lob City?
L'eliminazione dei Clippers significa probabilmente la fine dell'era del Lob City, della squadra il cui tratto caratteristico era l'alley-oop di Chris Paul (preferibilmente) per Blake Griffin e DeAndre Jordan. Questa squadra aveva sulla carta tutto per segnare un'epoca: il miglior point-man degli ultimi dieci anni, due star come Griffin (un anno è stato terzo nella classifica dell'MVP) e Jordan, forse il miglior centro difensivo e il miglior roller della Lega, uno dei più grandi tiratori di questa generazione (JJ Redick), un sesto uomo devastante quale Jamal Crawford e un coach che ha vinto un titolo, giocato due finali, è credibile e con pieni poteri (Doc Rivers).
lunedì 14 novembre 2016
sabato 8 ottobre 2016
NBA Preview: il superteam dei Los Angeles Clippers
Il secondo concetto (puoi leggere qui la prima parte della preview) ci conduce direttamente ai giorni nostri e all-epoca dei superteams. Non basta avere un giocatore che possa essere il migliore in una formazione da titolo. Serve almeno una seconda superstar e forse una terza. Il primo obiettivo di una franchigia è trovare "That Guy", il giocatore attorno a cui costruire un titolo o più di uno. Di solito lo trovi attraverso il draft (Dwyane Wade Stephen Curry, il primo LeBron, Durant, Westbrook, Irving parlando dei contemporanei) oppure attraverso il mercato dei free-agent (LeBron a Miami e poi di nuovo a Cleveland, KD a Golden State) e più raramente attraverso uno scambio (James Harden o Chris Paul). Ma da solo non basta questo giocatore.
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