lunedì 26 dicembre 2016

Ecco come Pat Riley portò Shaq a Miami

Era il 2004. I Lakers avevano appena perso in maniera catastrofica la Finale contro i Pistons. Un 4-1 senza storia, inatteso e parente stretto di un cappotto. L'unica vittoria in gara 2 era stata acciuffata in extremis dopo un tempo supplementare con una tripla concessa a Kobe Bryant. Era il Superteam con Gary Payton e Karl Malone al passo d'addio.
I Lakers dovevano ripartire cominciando con ripristinare ordine in spogliatoio. Quindi via Phil Jackson, presenza ingombrante, e dualismo Bryant-Shaq da risolvere una volta per tutte. E il proprietario Jerry Buss scelse Kobe.
Aveva un debole per Bryant, per i giocatori creativi e perimetrali fin da quando scelse Magic Johnson come uomo franchigia piuttosto che Abdul-Jabbar. Ma a quei tempi non aveva dovuto scegliere. In questi tempi il dualismo tra i due era velenoso. In più i Lakers realizzarono di poter scambiare Shaq ricavando qualcosa di interessante. Infatti lo cedettero a Miami ottenendo tra gli altri Lamar Odom che poi sarebbe stato una presenza decisiva nei titoli del 200o e 2010.
La scelta Bryant era stata fatta ma la scelta dell'allenatore no. Jerry Buss aveva un debole per il coach dello Showtime degli anni '80. Chiamò Pat Riley.
In quel momento Riley era il presidente degli Heat e il suo allenatore era Stan Van Gundy. Non aveva la smania di tornare ad allenare ma non lo escludeva (sarebbe tornato per vincere il titolo del 2006). I Lakers erano la sua squadra originale quella cui aveva dedicato la sua carriera di giocatore e poi gli anni più entusiasmanti da allenatore. Era attratto. Andò a cena con Jerry Buss e Mitck Kupchak, il general manager che aveva allenato sempre ai Lakers. Gli spiegarono dei problemi tra Kobe e Shaq, di quanto la ferita non fosse curabile.
Motivatore supremo, carismatico, Riley con estrema fiducia in se stesso disse a Buss di permettergli di parlare con i due giocatori assieme. Era convinto che avrebbe risolto il problema. Lui avrebbe allenato i Lakers ma con Kobe e Shaq assieme. Buss disse che non si rendeva conto di quanto il rapporto fosse irrecuperabile. Disse che la scelta era stata fatta. Sarebbe rimasto Kobe. Sarebbe partito O'Neal.
Riley in un attimo colse l'occasione. In un istante rinunciò alla panchina dei Lakers. Da presidente di Miami quello fu il momento in cui decise di prendere Shaq e avviò la trattativa.
Il resto è storia. Maglia numero 32 ritirata, il titolo vinto nel 2006 e gli Heat diventati davvero una franchigia di riferimento. Nacque tutto quella sera. 

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