lunedì 12 dicembre 2016

NBA WEEK 7/d: Patrick Beverley il Bad Boy della NBA

James Harden l'ha detto per primo: "Patrick Beverley è da primo quintetto All-Defense". Una straordinaria tenuta difensiva contro Russell Westbrook nel possesso decisivo della partita di Oklahoma City, ha permesso a Houston di vincere la quinta partita consecutiva (poi c'è stata anche la sesta). Beverley ha costretto Westbrook ad un tiro impossibile.
Non è stata la sua prima grande partita o giocata difensiva. Beverley ha un ruolo importante nei Rockets proprio per questo. È in quintetto in una delle prime cinque-sei squadre NBA perché difende forte sulla palla, è fisico e non ha timori reverenziali. Naturalmente in questi casi il confine tra grande difesa, gioco fisico e qualche volta sporco o eccessivo è estremamente sottile. Beverley ha alle spalle diversi episodi che ne fanno una specie di nuovo Bad Boy della NBA. Ha fatto saltare i nervi a LeBron James, ha litigato con Dwyane Wade, ha fatto espellere Kyle Lowry, ha praticamente aggredito Stephen Curry nei play-offs dell'anno scorso.


Ma nessuna rivalità personale è forte come quella con Westbrook. Nei play-offs del 2013 un intervento difensivo di Beverley fece saltare il menisco a Westbrook e chiuse anzitempo la sua stagione e le possibilità di titolo dei Thunder. Sotto potete vedere l'episodio.


Sono dell'avviso che non ci sia stata malizia ma da quel momento i rapporti tra i due sono diventati tesi per usare un eufemismo. Ci sono stati altri episodi che hanno alimentato questa rivalità tra star planetaria e cattivo ragazzo. La stessa partita di venerdì notte è cominciata con un fallo in attacco di Westbrook, sotto il proprio canestro, ai danni di Beverley. Probabilmente più che un fallo offensivo è stato un flop mal giudicato. Ma ha dimostrato quanto sangue amaro ci sia tra i due e quantl gli arbitri ne fossero coscienti. La partita è cominciata con questo episodio ed è finita con la straordinaria difesa di Beverley sull'ultimo tiro di Westbrook. Alla fine Beverley è corso ad abbracciare Mike D'Antoni con una violenza pericolosa per le anche del suo allenatore. Un episodio che è testimone di come D'Antoni abbia già creato un grande feeling con i suoi giocatori. Lui non chiede a Beverley di portare palla o iniziare il gioco perché quello è il compito di James Harden. Beverley va in campo con compiti difensivi che in una squadra non difensiva come Houston sono determinanti. Inoltre permette a Eric Gordon  (in un momento di forma balistica fantastica) di partire dalla panchina. Quello che fa Beverley, come tutti i difensori di alto livello, è far sentire il fisico all'avversario e sfidare gli arbitri a chiamare il fallo praticamente su ogni contatto. Ovviamente in questi casi c'è anche una componente provocatoria. Beverley è sempre pronto a far saltare i nervi a chiunque e ad accettare le conseguenze di questo gesto. Faceva così anche Dennis Rodman, fanno così tutti i difensori di spessore come lo stesso Draymond Green ad esempio. Ma Harden ha ragione: in questo momento Beverley è sicuramente con Avery Bradley, Andre Roberson e Kawhi Leonard probabilmente tra i primi difensori perimetrali di tutta la Lega.

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