lunedì 6 marzo 2017

Il riscatto di Washington ma cosa c'è dietro il quintetto?

I Washington Wizards comandano la loro division, hanno eccellenti chance di conquistare il vantaggio del fattore campo nel primo turno dei playoffs, non sono distanti dai Celtics e i Raptors, che li inseguono, sono alle prese con l'infortunio di Kyle Lowry. Quindi tutto punta nella direzione giusta.

La stagione del grande riscatto dopo anni di mediocrità è un tributo a Coach Scott Brooks lo stesso allenatore che aveva portato Oklahoma City dal nulla alla Finale NBA. Brooks ha pagato ai Thunder la cessione di James Harden e gli infortuni che hanno tempestato le sue ultime stagioni e in particolare l'ultima quando neppure giocarono i playoffs. A Washington sta vivendo la sua rivincita. I Wizards hanno un quintetto i cui cinque componenti stanno probabilmente sfoderando la miglior stagione delle rispettive carriere. Per quanto tutte le attenzioni siano su John Wall e Bradley Beal che avevano cominciato la stagione ammettendo di non andare troppo d'accordo sul campo, la differenza la stanno facendo soprattutto gli altri e in particolare Otto Porter.
Al quarto anno nella Lega l'ala da Georgetown è esploso. In due anni ha raddoppiato media punti e minutaggio. Ma la grande differenza è il tiro, così letale da sembrare insostenibile. Porter ha il 46% da tre, migliore di tutta la NBA. La sua percentuale effettiva sfiora il 62%. Con Porter in campo Washington segna 130 punti ogni 100 possessi. Anche in questo è il numero 1 della Lega senza aver perso solidità in difesa (106 di rating difensivo per un sensazionale +24 di plus/minus su 100 possessi). Porter diventa free-agent a fine stagione ma con restrizione. Washington risponderà a qualsiasi proposta ma sono situazioni sempre delicate da maneggiare.
Wall e Beal hanno trovato un buon compromesso. Non sono una coppia di facile assortimento. Wall è un giocatore che preme il grilletto con facilità ma non è un tiratore. Beal lo è ma è più timido. Hanno dovuto imparare a giocare sulle caratteristiche dell'altro. La grande differenza per Beal è nel tiro da tre che prima usava con parsimonia circa quattr volte a partita. Adesso tira oltre sette triple per gara sempre attorno al 40% e questo ha aperto il campo anche per le penetrazioni (infatti va in lunetta di più) e generato spazi per Wall che come point-guard sta portando avanti una stagione storica in cui potrebbe finire primo in assist e palle recuperate (probabile finisca secondo o terzo negli assist e primo nei recuperi). Questa è sempre stata la specialità di pochi giocatori. Esempio: Micheal Ray Richardson, John Stockton, Chris Paul. Ma Wall lo fa segnando 22.9 punti di media pur tirando meno triple perché Beal e Porter gli hanno aperto una voragine in area che lui utilizza per andare di più in lunetta e tirare 15 volte a partita da due con le percentuali migliori della carriera (oltre il 48%).
Markieff Morris si è evoluto in uno Stretch 4: prima era un tiratore mediocre ora è affidabile anche se l'arma del tiro è occasionale. Il suo è un caso differente: l'alto minutaggio, il più ampio che abbia mai avuto, sta gonfiando le cifre mentre l'efficacia è relativa anzi in generale si tratta di un tiratore impreciso e un rimbalzista non trascendentale. Ma in questo contesto non solo funziona, rappresenta un affare come ogni starter affidabile che nella NBA di oggi guadagni - fino al 2019 - circa otto milioni all'anno.
La stagione invece di Marcin Gortat spiega bene quali siano i limiti dei Wizards. Il polacco ha 33 anni ma sta giocando più e meglio di quanto abbia mai fatto in carriera (doppio 11 di media, 34.4 minuti di impiego). Ian Mahinmi può dare una mano dopo un lungo periodo di assenza ma che i Wizards abbiano bisogno di supporto dalla panchina è talmente chiaro che qualcosa hanno provato a fare prendendo Bojan Bogdanovic dai Nets e poi Brandon Jennings dal mercato dei "rilasciati". Fino all'arrivo di Bogdanovic avevano 23.3 punti di media dalla panchina, penultimi in tutta la NBA. Bogdanovic ne ha segnati 27 da solo in una gara. Da questo tipo di aiuto dipenderà il viaggio di Washington nei playoffs perché la differenza di opzioni è abissale. Soprattutto guardando a quello che hanno i Cavaliers con l'aggiunta di Deron Williams dopo quelle di Kyle Korver e Derrick Williams, ma mentre prima i Wizards era sinonimo di talento sprecato adesso sono una squadra molto interessante e Gortat a parte ha i migliori giocatori ancora nella fase ascendente della carriera.

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