venerdì 18 agosto 2017

Finalmente i Sixers proveranno a vincere

Per la prima volta da molti anni i Sixers si avvicinano ad una stagione con ambizioni concrete e la chance di fare i playoffs. Di recente - che fossero gestite dal Processo di Sam Hinkie o dai metodi un po' meno provocatori di Bryan Colangelo - i 76ers hanno giocato per scegliere in alto nei draft successivi e proteggere la salute dei loro giovani. Nel perseguire il secondo obiettivo hanno reso più agevole centrare il primo.
Ma quest'anno è diverso: nel momento stesso in cui hanno girato a Boston la scelta dei Lakers 2018 se cadrà tra la 2 e la 5 hanno anche sancito il desiderio di cominciare a raccogliere i frutti di quanto seminato. Ma l'hanno fatto guardando in avanti per cui da un lato hanno aggiunto free-agent abbastanza maturi da poter aiutare Coach Brett Brown a vincere una quarantina di partite e dall'altro non si sono minimamente compromessi la flessibilità futura per cui sia nel 2018 che nel 2019 avranno abbastanza soldi da spendere sul mercato per completare il nucleo attuale con giocatori da salto di qualità.
Le mosse dei Sixers sono state simili a quelle dei Lakers, che hanno dato 18 milioni a Kentavious Caldwell-Pope ma solo per una stagione. Hanno indubbiamente strapagato JJ Redick (23 milioni!) ma anche loro l'hanno fatto per un solo anno. Stessa durata riservata al contratto di Amir Johnson. Sono due innesti significativi ma non sono stati fatti a scapito del futuro della squadra.
Nessuno sa quanto valgano nell'immediato i Sixers e quanto lontani siano dal competere per il titolo. Ma nella nuova stagione partiranno con due prime scelte assolute, quella del 2016 e quella del 2017. Joel Embiid non è stato rookie dell'anno perché ha giocato solo 31 partite ma quelle le ha giocate da All-Star o "Generational Player". Aggiungiamo Dario Saric, Robert Covington e il tiro proibito di Redick. La squadra è di un livello di inesperienza senza precedenti ma con un talento e un entusiasmo contagiosi. È una squadra che piace alla gente.
Naturalmente quattro quinti di un quintetto ipotetico vantano un totale di due anni di esperienza NBA e uno di questi due anni vale 31 partite quindi siamo sotto l'anno e mezzo. E forse le aspettative sono eccessive. Minnesota con un gruppo simile non ha ancora giocato i playoffs.
Ma è vero che la Eastern Conference è molto più abbordabile. Numerose squadre hanno fatto retromarcia pensando al futuro vedi Chicago, Atlanta e Indiana.
I Sixers potrebbero non avere lo stesso appeal dei Lakers sul mercato dei free-agent delle prossime due estati. I Lakers pensano a LeBron James, Paul George, forse Chris Paul e Russell Westbrook, giocatori dominanti. Ma i Sixers hanno giovani che potrebbero arrivare a quei livelli solo un po' più tardi. Crescere una squadra attraverso il draft è lungo e impegnativo. Questi progetti di solito deragliano prima. Ma proprio per questo essersi tenuto un tesoretto importante investibile sui free-agent potrebbe essere l'asso nella manica di Philadelphia.

La Depth Chart dei Sixers

PG: Markelle Fultz, TJ McConnell
SG: JJ Redick, Tim Luwawu-Cabarrot
SF: Ben Simmons, Robert Covington
PF: Dario Saric, Amir Johnson
C: Joel Embiid, Jahlil Okafor

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