venerdì 16 giugno 2017

Il mercato delle ali forti tra Blake Griffin e Paul Millsap

Il ruolo di ala forte è probabilmente il più intrigante in ottica free-agency dopo quello di point-men, anche se identificare le "ali forti" sta cominciando a diventare complicato. Ci sono ali forti come Taj Gibson o Zach Randolph e ci sono ali forti che potrebbero somigliarae a qualcosa di molto diverso. Danilo Gallinari va considerato un'ala forte nella NBA che stanno costruendo? E Rudy Gay che è uscito dal contratto con Sacramento? In ogni caso è il ruolo di Blake Griffin che come Chris Paul tiene in qualche modo ostaggio i Los Angeles Clippers, condannati a firmarli costi quel che costi ma senza alcun elemento per pensare che pagarli il massimo salariale - scontato - serva a raggiungere un risultato migliore della semifinale di conference fallita quest'anno.
Blake Griffin - In realtà avrebbe un altro anno di contratto da 21.4 milioni di dollari da cui non è semplice fuggire. Teoricamente potrebbe andare fino in fondo giocando un altro anno con Chris Paul e vedere cosa succede ai Clippers. Ma se uscisse i Clippers lo rifirmerebbero al massimo salariale perché non avrebbero comunque spazio per sostituirlo con un free-agent. Un'altra possibilità è un "sign and trade" che gli darebbe la possibilità di scegliere entro certi limiti la nuova destinazione senza perdere soldi. Oklahoma City è considerata "pericolosa" perché per lui sarebbe un ritorno a casa. Inoltre potrebbe giocare accanto ad un altro point-man dominante occupando il ruolo di secnda star della squadra. Ma sembra più una suggestione che una realtà. Di recente si è parlato di Boston anche se l'accoppiata con Horford sembra problematica (ma non è detto). Tuttavia con Jerry West a bordo, la credibilità dei Clippers potrebbe cambiare totalmente.
Paul Millsap - Stessa situazione di Griffin e stesso contratto da 21.4 milioni ma lui ha già ufficializzato la decisione di mettersi sul mercato. Da Atlanta fanno sapere di volerlo tenere, dopo che in inverno avevano tentato di cederlo salvo fare retromarcia. Situazione confusa: a 32 anni (Griffin ne ha 28 ma si è infortunato più spesso) punta all'ultimo grande contratto e ad una squadra di vertice. Atlanta è a metà del guado ma ha cambiato management e giustamente lo considera un giocatore perfetto per il basket moderno, un'ala forte che tira da fuori e può giocare da centro in quintetti "small". Non è neppure da escludere che possa ripetere la coppia con Al Horford a Boston ma per i Celtics non è una prima opzione. Forse nemmeno la seconda o terza.
Serge Ibaka - Toronto aveva puntato su Millsap prima che Atlanta lo ritirasse dal mercato. A quel punto i Raptors hanno deviato su Ibaka che ha minore qualità in assoluto m eccellenti caratteristiche di tiratore sugli scarichi e difensore. Il rendimento di Ibaka è andato calando negli ultimi tre anni. Il passaggio OKC-Orlando-Toronto richiede adesso stabilità. I Raptors hanno scambiato per lui, convinti di poterlo trattenere ma prim è necessario che decidano che strada percorrere. In ogni caso la priorità sarebbe tenere Kyle Lowry e dopo pensare a Ibaka.
Taj Gibson - Chicago l'ha scaricato a Oklahoma City dove è stato buono soprattutto come difensore-rimbalzista e aiutato la squadra quando Sabonis ha sbattuto contro il rookie-wall diventando superfluo. Gibson non è l'ala forte ideale dei Thunder perché non ha rggio di tiro però almeno colpisce dalla media. In assenza di alternative, i Thunder dovrebbero tenerlo ma devono gestire anche la free-agency di Andre Roberson e con la possibile (probabile?) estensione di Russell Westbrook la tassa di lusso si avvicinerebbe in modo importante per una squadra non certo da finale di conference. All'interno degli 8-10 milioni di salario annuo, il 32enne Gibson resta un affare a breve termine.
Nikola Mirotic - Quando Gibson se n'è andato lui è salito di tono. E' free-agent con restrizione quindi i Bulls possono tenerlo pareggiando eventuali offerte. Finora in tre anni è stato buono ma discontinuo. Resta un'ala forte con un potenziale perimetrale eccezionale, perfetto per il basket moderno. Può essere un specie di Ryan Anderson. Ma i Bulls hanno una posizione di vantaggio. Probabile resti.
JaMychal Green - Emerso a Memphis nel suo terzo anno partendo dal nulla anche se ad Alabama era stato eccellente. Più volte sul punto di attraversare l'oceano, Green ormai è l'ala forte titolare dei Grizzlies ed è probabile che puntino su di lui prima che sulla conferma di Zach Randolph.
Patrick Patterson - Ala forte da smallball di Toronto, che partiva dalla panchina anche prima che arrivasse Ibaka. Anche lui dipende dalle scelte dei Raptors e in ogni caso da quella di Kyle Lowry che influenzerà le decisioni del club. Possibile che, firmati Lowry e Ibaka, lui resti a piedi e debba cambiare aria. Ma i giocatori con le sue caratteristiche vanno di moda. Se Ibaka parte, più facile che resti lui.
Zach Randolph - David Fizdale l'ha spostato nei panni di sesto uomo prefigurando un futuro da cambio importante in una squadra da titolo che ovviamente non sarebbe Memphis. Non è chiaro quali siano le intenzioni dei Grizzlies. Per età (27 anni Green, 35 lui) ha senso tenere Green e lasciare andare Randolph che può trovare una mid-level exception da oltre 8 milioni in numerosi posti. Può essere la risposta al David West di Golden State.
James Johnson - Ha 30 anni ed è esploso all'improvviso a Miami. Ha taglia fisica e l'abilità di difendere tante posizioni diverse. Gli Heat non hanno grande margine per trattenerlo quindi potrebbe muoversi. L'età gioca contro di lui. Quattro squadre l'hanno scricato in passato e il sospetto che il suo sia stato un exploit occasionale esiste.

Nessun commento: