Phil Jackson ha vinto sei
titoli NBA negli anni ’90 e altri cinque nel decennio successivo. Ha battuto il
record "inarrivabile" di Red Auerbach e a mio modo di vedere merita di essere
considerato il più grande coach della storia. Tutto è opinabile nel basket e i
paragoni tra interpreti di ere differenti sono difficili tra i giocatori,
immaginate tra gli allenatori. Jackson ha vinto più di tutti ma è comunque legittimo
discuterne il ruolo di numero 1. Proverò ad analizzare la questione.
Obiezione numero 1: ha
vinto tanto perché ha sempre allenato i migliori?
Tutti hanno vinto allenando i migliori giocatori. Red Auerbach ha avuto Bill
Russell durante tutta la dinastia dei Boston Celtics. Però è vero che Phil
Jackson in nove titoli su 11 vinti aveva in squadra il miglior giocatore del
mondo per acclamazione. Michael Jordan nel 1991, 1992, 1993, 1996, 1997 e 1998;
Shaquille O’Neal nel 2000, 2001, 2002. Lo era probabilmente anche Kobe Bryant
nel 2009 e 2010. Ma tutti gli allenatori che hanno vinto anche un solo titolo
NBA avevano giocatori formidabili in squadra. Solo Larry Brown nel 2004, forse,
ha vinto senza avere in squadra uno dei primi 10 giocatori del mondo, a Detroit
ma ne aveva cinque dei primi 25. Prendiamo i cinque titoli di Pat Riley:
quattro vinti con Magic Johnson al top; il quinto con Dwyane Wade quando era
legittimo considerarlo tra i primi tre giocatori della Lega con LeBron James e
Kobe Bryant. I cinque titoli di Gregg Popovich sono stati tutti vinti con Tim
Duncan. Nei primi due titoli degli Spurs, Popovich aveva due prime scelte
assolute che erano considerati “once in a generation players”. Parlo di Duncan
e David Robinson. E’ superficiale collegare le vittorie di un allenatore alla
presenza di campioni perché non potrebbe essere altrimenti.
Perché i suoi 11 titoli
valgono più dell’interminabile dinastia di Gregg Popovich a San Antonio?
Perché sono due cose diverse. Popovich ha creato un sistema impeccabile che si
è esteso a tutto il club e successivamente a tutta la Lega. Ha creato un
modello, che si è adattato, evoluto, completato. Qui si parla di filosofia ed
etica del lavoro, di scouting, rapporti, sviluppo dei singoli. Loro la chiamano
cultura. Questo sistema si è rivelato il migliore, il più longevo della storia
ed è impressionante per come si è rinnovato, restando al passo con i tempi. Ma
cinque titoli e sei finali non possono valere più di 11 titoli e 12 finali in
due franchigie diverse. Un sistema può valere più in termini assoluto della
stretta capacità di vincere. Ma se parliamo di allenatori – e Popovich in
realtà è un manager che allena -, la ripetitività delle vittorie di Jackson è
inattaccabile.
Pat Riley ha costruito
sistemi vincenti in tre situazioni lungo 30 anni di attività. Valgono meno?
La carriera da allenatore “puro” di Riley si è esaurita nel 1995 quando ha
lasciato New York per Miami. Agli Heat ha vinto un titolo da allenatore, nel
2006, e due da executive. Riley è da considerare tra i primi cinque allenatori
di sempre e tra i primi cinque executive. Ma anche qui stiamo parlando di
cinque titoli contro 11. O nove finali contro 12. La percentuale di vittorie in
Finale di Riley è poco superiore al 50%, quella di Jackson è oltre il 90%. Può
darsi che alla fine dei giorni, Riley debba essere considerato un personaggio
superiore a Jackson nella storia del gioco ma considerando solo la milizia in
panchina c’è ancora troppa differenza. Tuttavia è giusto dire che Jackson ha
vinto tutte le sue finali da favorito; Riley non lo è stato sempre e in tutti i
casi (fa eccezione forse il 1982: 4-0 contro Philadelphia) la differenza tra i
Lakers e gli avversari era meno marcata. Da “tifoso” di Riley però devo
rimarcare che a New York e Miami ha costruito quasi da zero tre squadre da
titolo o comunque competitive per vincerlo e che nelle tre posizioni che ha
occupato ha dimostrato una capacità inusuale per un coach di questo livello di
adattamento al personale passando dallo Showtime dei Lakers ai Bad Boys di New
York fino all’equilibrio di Miami con Wade e Shaq. Sul piano strettamente
tecnico, considerando la vena innovativa, l’adattamento, i sistemi di
allenamento e preparazione, considero Riley superiore a Jackson. Ma basandomi
su questioni oggettive ovviamente questo non è dimostrabile.
Perché i 10 titoli di Red
Auerbach con la stessa squadra, quasi consecutivi, valgono meno? Perché
era una NBA molto diversa con un numero limitato di squadre, senza salary cap e
quindi primeggiare, per chi era solido, ben organizzato e aveva lo stesso
nucleo di giocatori, risultava meno arduo. La grandezza di Auerbach non è in
discussione. La sua esperienza da general manager puro ha ingigantito la sua
statura. Quello che ha fatto lui tra panchina e scrivania è unico. Pat Riley
può essere paragonato a lui. Gregg Popovich ha creato un modello simile. Ma
come allenatore le dimensioni della carriera di Jackson è da considerare
superiore.
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