venerdì 24 febbraio 2017

NBA WEEK 18: la frettolosa cessione di Nerlens Noel

È molto improbabile che i Mavericks raggiungano i playoffs con l'innesto di un giocatore acerbo e comunque con dei limiti quale Nerlens Noel ma esserselo assicurato in cambio di Justin Anderson (ala atletica e difensiva che nella NBA non ha ancora mostrato nulla come tiratore quindi non è un 3andD) e di due seconde scelte è un colpo (Andrew Bogut non rientrava più nei piani di Dallas e non rientra in quelli dei Sixers).
L'unico rischio per Dallas è che Noel trovi un estimatore sul mercato dei free-agent disposto a pagarlo 20 milioni l'anno obbligando i Mavs a lasciarlo andare o strapagarlo (in ogno caso lo pagheranno). Nel miglior scenario lui e Harrison Barnes rappresentano una buona base da cui ripartire.
Alla fine i Sixers hanno ritenuto di cederlo perché da un lato era più appetibile di Jahlil Okafor e dall'altro non volevano pagarlo troppo o perderlo per niente. Dal loro punto di vista Noel è sempre stato un potenziale cambio per Joel Embiid. I due insieme non hanno dimostrato di poter essere produttivi. Ma se rinunciare a Noel è comprensibile, la contropartita è mediocre. Troppo per un ragazzo di 23 anni, atletico che sa chiudere al ferro (72.1%), anticipa (3.6 palle rubate per 100 possessi, numero 1 nella Lega) e può segnare dalla media (47.6% nei lunghi due contro il 27% di un anno fa), un centro che può facilmente svilupparsi in un difensore di elite (comunque con lui i Sixers concedevano solo 101 punti ogni 100 possessi) e un rimbalzista superiore alla media. Questo potenziale probabilmente non avrebbe potuto mostrarlo a Philadelphia ma i Sixers hanno permesso ai Mavericks di prendere un giocatore che da free-agent non avrebbero mai potuto prendere. Avere tre centri avrebbe potuto essere un vantaggio da usare sul mercato ma non è stato così.
Philadelphia è uscita male dal mercato: può avere la prima scelta dei Lakers ma solo se sarà fuori dalle prime tre il che non è probabile ora che i Lakers hanno ceduto Lou Williams e poteva monetizzare meglio sula cessione di Noel. Visto quanto ne ha ricavato (impossibile che i Mavericks scelgano dopo il 18 quindi la loro prima scelta è salva), probabilmente avrebbe avuto senso arrivare fino alla fine della stagione comunque, anche a costo di battezzarne semplicemente la partenza da free-agent. La sensazione è che sia stata una cessione dettata dal panico. Due volte negli ultimi 15 giorni, i Sixers erano stati sul punto di cedere Okafor ma poi era sempre successo qualcosa. L'ex Duke adesso diventerà ufficialmente il cambio di Embiid pur avendo limiti enormi (lento, scarso rimbalzista, terribile difensore) a dispetto di un apprezzabile gioco interno. Okafor è stato la mossa chiaramente sbagliata da Sam Hinkie ma il successore Colangelo non riuscendo a cancellare Okafor ha cancellato Noel vendendolo male. In ultima analisi conterà poco perché il futuro dei Sixers come squadra di vertice dipenderà da come si svilupperà e resterà in salute Joel Embiid e dall'impatto che avrà Ben Simmons. Philadelphia può risolvere i problemi perimetrali attraverso il draft di quest'anno e dell'anno prossimo. In due anni sceglierà almeno tre volte molto in alto. Ma con Noel ha perso un'occasione.

APPENDICE
I draft dei Sixers

2017: prima scelta propria con la possibilità di invertirla con quella dei Kings
2017: prima scelta dei Lakers ma solo se è dal numero 4 in poi
2017: prima scelta dei Mavericks ma solo se è dal numero 19 in avanti (altrimenti due seconde scelte)
2018: prima scelta propria
2018: prima scelta dei Lakers ma solo se non ha ricevuto quella del 2017.

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