Visualizzazione post con etichetta Dallas Mavericks. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dallas Mavericks. Mostra tutti i post

sabato 11 marzo 2017

Perché ora Dallas ha un futuro promettente

La grandezza di Dirk Nowitzki non è solo nei 30.000 punti segnati in carriera: solo cinque giocatori hanno fatto meglio. Nowitzki ha speso tutta la sua carriera nella stessa squadra e anche questa è un'impresa. Giocherà ancora un anno. È stato forte, incredibilmente longevo e superbamente preparato. Finirà di giocare a 40 anni senza aver mai subito infortuni seri, significativi. Non è stato il primo o l'unico MVP non americano (Tim Duncan, Steve Nash). Non è stato il primo MVP della Finale prodotto dal sistema europeo (Tony Parker). Ma Duncan e Nash hanno giocato quattro anni al college. Parker è figlio di un ex giocatore americano e ha respirato la cultura del playground nelle sue estati a Chicago. Nowitzki è arrivato a Dallas nel 1998 quando gli europei non erano ancora stati sdoganati come potenziali uomini franchigia.

venerdì 24 febbraio 2017

NBA WEEK 18: la frettolosa cessione di Nerlens Noel

È molto improbabile che i Mavericks raggiungano i playoffs con l'innesto di un giocatore acerbo e comunque con dei limiti quale Nerlens Noel ma esserselo assicurato in cambio di Justin Anderson (ala atletica e difensiva che nella NBA non ha ancora mostrato nulla come tiratore quindi non è un 3andD) e di due seconde scelte è un colpo (Andrew Bogut non rientrava più nei piani di Dallas e non rientra in quelli dei Sixers).

lunedì 5 dicembre 2016

NBA WEEK 6/c: a Dallas conviene fare "tanking"?

 Mark Cuban ha negato che i Dallas Mavericks possano essere interessati a estrarre dal cilindro di questa stagione una sorta di "tanking job" per scegliere molto in alto nel prossimo draft e ricostruire. Cuban è abbastanza pratico e moderno da considerare l'opzione. Ed è abbastanza furbo da negare di averlo fatto. Ma i motivi addotti meritano un'analisi. Banale e scontato ricordare che perdere non assicura la prima o seconda chiamata. Lo è anche notare che per quanto quotato il prossimo draft non offra LeBron James o Shaquille O'Neal o Tim Duncan ovvero giocatori per i quali varrebbe la pena compiere qualsiasi sacrificio. Ma è molto interessante Cuban quando dice che giocare per non vincere sviluppa cattivi abiti nei giocatori. Fallo diventare uno status mentale e finisci per allevare giocatori perdenti che non saranno mai capaci di vincere.