Karl Malone è nato a
Summerfield, in Louisiana, un paesino di poche centinaia di abitanti. Il padre
lasciò la famiglia quando Karl aveva solo quattro anni. Dal 1967 al 1975 mamma
Shirley, un donnone con i capelli bianchi che somigliava a Karl in modo
sconcertante, ha lavorato ogni minuto della propria vita per mantenere la
famiglia. Nel ’75 sposò il proprietario di un magazzino a trenta chilometri da
Summerfield, un certo Ed Turner. I ritmi di lavoro avrebbero potuto
ammorbidirsi ma Shirley non era il tipo di donna che resta a casa. Scelse di
lavorare alle dipendenze del marito. Tre anni dopo il padre biologico di Karl
morì per un tumore osseo. Solo come un cane, negli ultimi giorni di vita fu
confortato proprio da Shirley (sarebbe morta nel 2003 prima dell’ultima
stagione agonistica di Malone, ai Lakers) che pure avrebbe avuto tutte le
ragioni del mondo per ignorarlo. Ma Shirley, oltre a un’etica lavorativa
eccezionale, oltre allo spirito di sacrificio, era anche una donna di grande
generosità. Tutte queste qualità vennero trasmesse integralmente a Karl. Ecco
perché la sua è stata una carriera lunghissima, ecco perché, passati da un
pezzo i 30 anni, ha continuato a progredire, ecco perché in carriera
praticamente si contano sulle dita di una mano le partite saltate da Malone per
infortunio. Era così orgoglioso, che quando era infortunato ma giocava lo
stesso si rifiutava persino di parlarne. Successe anche nella Finale del 1997
quando giocò con la mano destra lacerata, perennemente fasciata.