Fu Veronica Reed, la figlia di Willis, in Louisiana,
la prima a sapere. Rientrato da Los Angeles, Reed si era fatto massaggiare da
Whelan, si era sottoposto a mille trattamenti, ultrasuoni, impacchi,
idromassaggi, poi era tornato a casa, a Rego Park, nel Queens, in attesa del
grande giorno. Quando arrivò al Garden si cambiò e andò ad eseguire qualche
tiro in campo ma zoppicando vistosamente. Chiamò Veronica mentre i compagni
erano già in campo per il riscaldamento. Le disse che avrebbe provato. Nel suo
cuore orgoglioso di ragazzo del sud, della Louisiana, non c’era spazio per i
tentennamenti. Nessuno avrebbe mai detto che i Knicks avevano perso il titolo
perché Reed non aveva giocato. Il dottor James Parkes si presentò in
spogliatoio con una siringa enorme, adatta alle vene di Willis, e gli iniettò
300 cc di carbocaina, l’antidolorifico più potente in circolazione. Reed si
avviò verso il tunnel che conduce al campo. Fu accolto da un boato. Era come un
urlo di liberazione per i tifosi dei Knicks. I suoi due tiri di riscaldamento
furono i più inutili e seguiti della storia. Addirittura ci fu chi esultò
quando andarono dentro…