Negli ultimi due anni i migliori tre giocatori dei Toronto
Raptors sono andati a scadenza di contratto. Ogni singolo contratto in scadenza
ha dato la possibilità al general manager Masai Ujiri – una storia incredibile
la sua, ragazzo nigeriano emigrato negli Stati Uniti per il college e diventato
un top manager nella NBA – di implodere la propria creatura e ripartire da zero
prendendo atto che la squadra non era abbastanza forte da superare LeBron James
o difendersi dall’ascesa di Boston, per cominciare (ma anche Philadelphia e forse
Milwaukee), ma comunque troppo costosa per attrarre free-agent altrui e troppo
buona per scegliere in alto nel draft. E invece Ujiri ha confermato le sue
star, eseguito un capolavoro nel circondarli di giocatori giovani, a basso
costo e futuribili, e ha in mano adesso una squadra che entrerà nei playoff come
prima di conference e con la concreta possibilità di approdare per la prima
volta nella sua storia in finale.