Nella NBA era sempre
stato considerato una mezza figura. Phoenix lo scelse perché era un idolo
locale; a Cleveland ebbe poco spazio e quando fu ceduto a Orlando gli dissero
che in Florida avrebbe finalmente potuto ampliare il proprio gioco. Provvisto
di grande “sense of humor”, intelligente, umile, modesto, commentò che non
aveva capito si riferissero al golf, piuttosto che al basket. Ma nel triangolo
dei Bulls, Steve Kerr aveva trovato lo scenario giusto per emergere. Nella Finale del
1996 era stato dignitoso, in quella del 1997 era rimasto al di sotto del suo
standard. In gara 4 aveva sbagliato il tiro più importante, uno di quelli che
avevano permesso a Stockton di scatenarsi. Dopo quell’errore era entrato in una
fase di totale sconforto che aveva preoccupato la moglie Margot al punto da
spingerla a far visita a Michael Jordan prima del rientro a Chicago per
chiedergli di aiutare il marito se se ne fosse presentata l’occasione.