mercoledì 9 maggio 2018

New York ha fatto bene a prendere David Fizdale?

Sul mercato allenatori nella NBA sta accadendo qualcosa di interessante. È scomparsa la figura dell'allenatore-star, affermato, quello che può scegliere quale squadra allenare. Chi lo ha o pensa di averlo lo tiene per molti anni come Gregg Popovich o Rick Carlisle. Chi l'ha trovato lo blinda come Golden State con Steve Kerr o Boston con Brad Stevens (ma l'elenco potrebbe allungarsi con Quin Snyder a Utah, Brett Brown a Philadelphia). Le squadre che cambiano coach sono per lo più quelle di bassa classifica e la nuova tendenza è quella di svolgere colloqui con 10-12 allenatori diversi, il classico casting che non significa non avere idee chiare ma svolgere con grande attenzione la propria ricerca. Persino Houston, che due anni fa ha scelto un coach affermato ed esperto come Mike D'Antoni, ha prima "intervistato" una decina di altri allenatori. Ma oggi normalmente  sembra più facile avere una chance per un assistente che per un ex capo.