sabato 28 aprile 2018

Ma questo di Rudy Gobert non era un fallo sul tiro da tre?



E’ molto italiano parlare del “non fallo” di Rudy Gobert su Paul George. Se anche fosse stato chiamato un imbarazzante George avrebbe dovuto andare sulla linea e fare 3/3 per portare la sfida al supplementare (in realtà Utah avrebbe avuto un’altra opportunità). In queste ultime gare di playoffs ci sono state tantissime chiamate controverse, il goal-tending di LeBron James su Victor Oladipo, i 24 secondi non chiamati ad Al Horford che hanno aiutato i Celtics a vincere gara 5 su Milwaukee ad esempio. La NBA spiega tutto e ha spiegato anche la non chiamata di Ron Garretson, arbitro espertissimo e figlio di Darrell Garretson, forse il più grande arbitro di tutti i tempi, ma il problema resta e forse potrebbe generare altre riflessioni sulla natura stessa del basket.

Il fallimento di OKC, Westbrook come Iverson e uno scambio di troppo


Tornassero indietro a OKC rifarebbero esattamente le stesse mosse che hanno caratterizzato la scorsa estate. La “trade” per Paul George e infine anche quella per Carmelo Anthony avevano un fine: restituire ai Thunder un ruolo da potenziale contendente per il titolo per poter offrire a Russell Westbrook motivi non solo economici per firmare un contratto mostruoso a lunga scadenza (35 milioni l’anno prossimo, 43.8 nel 2021/22, ultima stagione garantita e senza opzioni). E con quello convincere George a restare oltre la scadenza contrattuale del prossimo 30 giugno. Con queste due firme – una c’è già stata, dell’altra si parlerà per intere settimane – si regalerebbero altri cinque anni almeno ad alto livello anche se non necessariamente da titolo.

Superbasket, Michael Jordan, Planinic e altro: l'intervista di Giancarlo Migliola

Il mio amico e collega, ma soprattutto ex compagno di squadra a Superbasket, Giancarlo Migliola su infobetting.com ha dedicato uno dei suoi articoli, tutti scritti magistralmente e con quella sottile ironia e sarcasmo che non avrò mai, a... me. Ecco che cosa ci siamo detti.