lunedì 28 novembre 2016

NBA WEEK 5/the race for the MVP: le triple di Westbrook



Non succede mai che l’MVP della stagione giochi in una squadra da meno di 50 vittorie stagionali. Anche se questa potrebbe essere una discriminante a favore di uno dei tre grandi protagonisti di questo primo quarto di stagione, il concetto andrebbe forse rivisto in una stagione in cui ci sono tre giocatori di squadre al momento “borderline” da questo punto di vista (se non meno, molto meno che “borderline”).

NBA WEEK 5/ranking: Golden State chi la ferma?




1 GOLDEN STATE – 12 vittorie di fila, il record di club di assist, i Warriors hanno risparmiato Green, inflitto scarti abissali alle avversarie. Contro Minnesota settima volta oltre i 20 contemporaneamente i Big Three (Steph, KD, Klay).

NBA WEEK 5/c: da Turner a Diaw è ora di pentimenti




I cinque colpi più infelici del mercato 2016.
1 EVAN TURNER (Portland) -
Contratto da 70 milioni per un giocatore offensivo in una squadra che sul perimetro aveva già tutto il talento di cui si può avere bisogno con Lillard e McCollum. La mossa può avere un senso futuro ipotizzando che Turner possa servire sul mercato ma tecnicamente aveva poco senso prima e non ne ha ora. Per lui ci sono 8.6 punti con il 40.4% dal campo che è minimo in carriera.

NBA WEEK 5/b: l'asterisco sui 34 di Kevin Love



I 34 punti segnati da Kevin Love in in solo quarto sono la seconda prestazione NBA di sempre dopo i 37 di Klay Thompson ma dovrebbero portare un asterisco perché ottenuti contro Portland. I Blazers capeggiano la classifica delle squadre più deludenti della stagione per colpa principalmente della difesa. In questo momento la peggiore della West Coast. In ogni caso Love è un giocatore difficile da digerire quando gioca come centro nominale perché obbliga l'avversario a giocare piccolo visto che nessun centro vero può marcarlo sul perimetro in una situazione di pick-and-roll. Quindi l'unica speranza è che il tiro non entri. Ma se entra possono succedere queste cose. Tyronn Lue chiama per lui il primo gioco di ogni partita. Love ha un primato di 51 punti in carriera ma giocava a Minnesota. A Cleveland 34 era il suo top ma in quella gara l'ha obnubilato già nel primo periodo.

NBA WEEK 5/a: la piccola rinascita di New Orleans



Tutto sommato la stagione dei Pelicans non era finita prima di cominciare, a dispetto dei tanti infortunati. Il rientro di Jrue Holiday ha avuto un effetto dirompente. Sia dal punto di vista tecnico - ha molto più talento di qualsiasi altro giocatore del roster di New Orleans che non si chiami Anthony Davis - che mentale. Holiday era stato dispensato dall'unirsi al gruppo a causa della malattia della moglie - giocatrice di calcio di livello internazionale -, colpita durante la gravidanza da un tumore al cervello. La moglie ha partorito, ora sta meglio e Holiday è tornato a giocare. Con lui in campo i Pelicans hanno vinto quattro gare su sei (in assoluto 6-4 nelle ultime 10) e allentato la pressione su Coach Alvin Gentry e anche l'attesa spasmodica di un'esplosione di Davis a chiedere una cessione che ovviamente non avrebbe senso per il club. Holiday viaggia a 16.2 punti e 6.6 assist per gara partendo per ora dalla panchina.