mercoledì 13 luglio 2016

Ora Russell Westbrook ha in mano il futuro di Oklahoma City



E adesso Russell Westbrook deve prendere la decisione che potrebbe definirne la carriera. Dovesse lasciare Oklahoma City nessuno potrebbe accusarlo di alto tradimento: giocava in una squadra da titolo e all'improvviso si è trovato a capitanare un gruppo di giocatori giovani e futuribili ma lontani anni dal ritornare dov'erano il 4 luglio. Non è solo questo. Con Westbrook, Victor Oladipo e Steven Adams a bordo, Oklahoma City non sarà mai così scarsa da scegliere abbastanza in alto da assicurarsi um simil Durant. E non è una destinazione ambita dai free-agent. Oklahoma City è in un territorio di mezzo che può essere accettabile in generale meno quando dal 2012 puntavi a vincere il titolo e avevi la possibilità di farlo per altri cinque o sei anni almeno.


Dipenderà da lui. Oklahoma City può offrirgli la leadership della squadra e un ruolo da eroe nella comunità appena tradita dal suo figlio preferito.  Più un club che sa leggere le situazioni, con un manager che non ha paura di prendere posizioni forti e identificare il talento. Ma stiamo sempre parlando di Oklahoma City e Oklahoma City può costruire una squadra da titolo solo attraverso il draft. Sam Presti è un prodotto di San Antonio, di quella cultura e quel modo di pensare. Recentemente gli Spurs hanno ottenuto discreti successi sul mercato dei free-agent portando a casa LaMarcus Aldridge che era al top della carriera e adesso anche Pau Gasol che invece è verso la fine. Ma i Big Four vengono tutti dai draft. Il neoritirato Tim Duncan, Tony Parker, Manu Ginobili e Kawhi Leonard. Dal draft erano arrivati anche David Robinson e Sean Elliott, numero 2 e 3 del titolo del 1999, il primo vinto da Duncan.

Oklahoma City non è diversa. La squadra di questi anni era stata costruita attraverso il draft. Kevin Durant, Russell Westbrook, Serge Ibaka e James Harden venivano tutti dal draft. Quando Harden è stato ceduto a Houston, Presti si è assicurato un diritto di scelta che ha portato ai Thunder il centro del futuro, Steven Adams. Non c'è modo di evitare queata realtà. Ma è un circolo vizioso. Per scegliere in alto nel draft devi diventare veramente scarso e con Westbrook,  Adams e Oladipo, i Thunder non lo sono. Ecco perché alla fine potrebbero tifare loro stessi per un disimpegno che permetta  a Presti di cedere Westbrook accumulando diritti di scelta con i quali accelerare la ricostruzione.

Questo spiega perché proveranno ad ottenere da Westbrook un impegno, forse già una firma, senza attendere la sua personale Decision. E se questo impegno non ci fosse non avrebbero scelta. C'è solo una cosa che OKC può permettersi meno di perdere anche Westbrook ed è perderlo senza ricevere i cosiddetti assets supplementari. Quindi devono evitare di portarlo a scadenza qualunque cosa significhi. Quello che può cambiare tutto sarebbe la sua apertura. E non è nemmeno detto che sia la soluzione migliore.

Tuttavia scambiare un giocatore in scadenza di questo livello non è così facile. Denver ottenne molto da New York quando le girò Carmelo Anthony (Danilo Gallinari, Wilson Chandler, Timofey Mozgov e Raymond Felton!) ma Anthony si era impegnato a rinnovare con i Knicks. Qui Westbrook ha il coltello dalla parte del manico perché non è obbligato ad impegnarsi ovunque ma solo dove vuole lui. Tutti guardano ai Lakers perché lui è di Los Angeles ma lì dovrebbe fare la guida esperta di un gruppo di giovanissimi. Non è detto voglia questo. Boston è tecnicamente la destinazione più probabile perché ha diritti di scelta da smerciare per quanto non è quello di Westbrook il ruolo in cui cercano il nuovo leader. E nessuno può impedirgli di andare a scadenza.

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