Andrew Fuzzy Levane non ha recitato una parte
particolarmente importante nella storia dei New York Knickerbockers, non
direttamente almeno. Ma tutta la carriera di Red Holzman, l’allenatore che ha
vinto più partite alla guida dei Knicks e l’unico che abbia vinto il titolo non
sarebbe mai decollata senza di lui. Nell’ultima delle sue autobiografie, “My
Unforgettable Season”, Holzman – scomparso nel 1998 – ammetteva che ogni lavoro
che gli sia stato offerto nella NBA è stato una conseguenza della sua amicizia
con Levane o della stima che questi nutriva per lui.
Levane venne ingaggiato per giocare nei Rochester
Royals negli anni ’40 ma il proprietario, Les Harrison, voleva in squadra anche
un giocatore ebreo per accontentare la forte comunità locale. Levane conosceva
bene Holzman e lo portò ai Royals. Quando nel 1951 i Knicks persero 4-3 la
Finale contro Rochester, Holzman era un’utile guardia dei Royals con un passato
al CCNY, il City College di New York. Finita la carriera di giocatore, nel
1953, Holzman venne chiamato da Levane ai Milwaukee Hawks per fargli da
assistente e da scout. Quando Levane venne licenziato, Holzman fu promosso
capoallenatore. Finì la stagione, venne a sua volta esonerato e giurò che non
avrebbe più allenato: era troppo rischioso e a quei tempi i salari non erano
certo quelli di oggi. Cominciò a vendere assicurazioni e ad accettare lavoretti
del tutto insoddisfacenti fino a quando Levane non diventò capoallenatore dei
Knicks, nel 1958, e ancora una volta trascinò a bordo il fidato amico Red.
Holzman diventò lo scout dei Knicks, un posto
abbastanza sicuro perché gli avrebbe consentito di restare nella NBA ma senza
stress e senza troppe responsabilità. In quel ruolo sopravvisse alla cacciata
di Levane, poi a quella dell’ex giocatore Harry Gallatin e infine a quella di
Eddie Donovan. Questi passò dalla panchina alla scrivania e Frank McGuire, il
primo grandissimo playmaker “fabbricato” dai playground di New York, ex stella
degli stessi Knicks e in stagioni antiche acerrimo rivale di Bob Cousy – altro
newyorkese, andato prima a Holy Cross e poi ai Boston Celtics della NBA -, fu
nominato capoallenatore.
Holzman era saldamente in sella come scout della
squadra. In queste vesti aveva portato ai Knicks Jim Barnes (mediante il quale
era poi arrivato Walt Bellamy) e Willis Reed nei draft del 1964, Bill Bradley
in quelli del 1965, poi Cazzie Russell nel 1966 (per la verità i Knicks, avendo
vinto il lancio della monetina che a quei tempi costituiva la differenza tra
scegliere per primi o per secondi, avrebbero potuto seguire l’onda popolare e
scegliere il grande Dave Bing, stella di Syracuse, ma Donovan era convinto che
Russell fosse più forte e s’impose al suo scout) e infine Walt Frazier in
quelli del 1967. Così alla vigilia della stagione 1967/68 di fatto i Knicks
avevano già tutta la squadra che poi avrebbe vinto il titolo del 1970 tranne la
tessera mancante del puzzle, Dave DeBusschere ovviamente. Tuttavia, sotto
McGuire, erano una squadra indisciplinata, senza regole, che non difendeva, non
aveva spirito di corpo. Così il 28 dicembre 1967 McGuire venne sollevato
dall’incarico.
Il general manager Donovan, appoggiato dal
proprietario storico Ned Irish, che un anno prima aveva abbandonato una
promettente carriera giornalistica per diventare l’organizzatore degli eventi
cestistici al Madison Square Garden, decise che McGuire sarebbe diventato lo
scout del club e che Holzman ne avrebbe presto il posto come allenatore.
Holzman cercò di resistere ma l’alternativa era perdere il posto di lavoro.
Così accettò e al primo allenamento multò mezza squadra per i minuti (pochi o
tanti che fossero) di ritardo con cui si presentarono molti dei suoi
componenti. Gradualmente cambiò i metodi di allenamento e il sistema di gioco:
difesa innanzitutto, poi contropiede e infine attacco con veloce circolazione
della palla alla ricerca dell’uomo libero da mandare al tiro. “Hit the open
man”, era il suo mantra. Holzman fece bene il suo lavoro e nel 1967/68 i Knicks
vinsero 43 partite. Il coach venne ricompensato con un contratto triennale...
Per leggere New York Basketball Stories 2.0 (formato pdf per mac; epub per Kobo e-reader e Kobo app; mobi per kindle e kindle app): clicca qui
New York Basketball Stories 2.0 su Amazon per Kindle e Kindle app: clicca qui
New York Basketball Stories 2.0 su Amazon per Kindle e Kindle app: clicca qui
New York Basketball Stories 2.0 su Kobo per Kobo e-reader Kobo app : clicca qui
Nessun commento:
Posta un commento