La Benjamin Franklin High School, nel Bronx, ha
prodotto altri grandi giocatori, prima e dopo Manigault. Gerald Thomas, detto
“Dancing Doogie”, lasciò la scuola nel 1979 preferendo alimentare la sua leggenda
sui playground. Alla fine degli anni ’80 fu MVP sia al Rucker sia a West Fourth
Street, era un incredibile tiratore di tabellone con un primo passo
immarcabile.
Richie Adams, detto “The Animal”, ala forte di 2.05,
giocava un mezzo metro oltre il livello del ferro. Negli anni ’80 fu reclutato
da Jerry Tarkanian, coach che non aveva remore nel tentare di recuperare casi
sociali ma di talento per UNLV, poi fu scelto da Washington ma sperperò le sua
chance di andare nella NBA per inseguire la successiva dose di cocaina. Ha
trascorso più tempo in carcere che sui campi da basket.
Meno drammatica anzi è la storia di Walter Berry,
detto “The Truth” la verità. Dopo aver frequentato la Franklin High, non
disponendo di buoni voti, andò al San Jacinto Junior College in Texas dove in
due stagioni vinse 62 partite su 71. Lou Carnesecca lo richiamò a casa per
giocare a St.John’s dove nell’86 viaggiò a una media di 23.2 punti e 11.1
rimbalzi a partita. Era il classico giocatore da playground, immarcabile uno
contro uno, mancino, creativo, non un grande atleta. Ha giocato nella NBA nei
Nets e nei Rockets, a Portland. Lo mandarono via perché non sopportava la
panchina, si allenava poco, veniva accusato di fingere infortuni e non si
spezzava la schiena in difesa. Ma si costruì un’apprezzabile carriera europea
in Italia e in Grecia. Napoli e Salonicco le tappe più significative.
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