martedì 13 giugno 2017

Quale ruolo hanno questi Warriors tra le migliori squadre di sempre?

Un anno dopo aver prodotto la miglior regular season di sempre i Golden State Warriors hanno prodotto la miglior edizione dei playoffs vincendo 16 gare su 17 sulla strada del secondo titolo in tre anni. Per batterli una volta è stata necessaria una prestazione offensivamente unica, irripetibile. È chiaro che abbiano maturato il diritto di essere tenuti in considerazione nel dibattito su quale sia stata la più forte squadra della storia oppure di aver spremuto la miglior stagione di semprr o il miglior triennio. Sono considerazioni che non ci porteranno mai da nessuna parte perché non esistono risposte certe e forse nemmeno intelligenti. Ma l'argomento è sempre troppo affascinante per resistere alla tentazione.
Nessuna squadra ha mai avuto tre anni del genere ma su questa porzione di storia pesa la sconfitta della stagione passata. Comunque sia maturata - condizioni imperfette di Steph Curry, sospensione di Draymond Green e infortunio finale di Andrew Bogut - resta il fatto che il three-peat riuscito due volte ai Chicago Bulls di Michael Jordan e anche ai Lakers di Shaq+Kobe a loro non è riuscito. È stato un fatto episodico ma al momento non si può considerare quello dei Warriors il miglior triennio della storia se non hanno vinto tre titoli. È vero che possono vincere l'anno prossimo: sono favoriti e lo sono almeno come quest'anno soprattutto se non perderanno né Andre Iguodala né Shaun Livingston. Il terzo titolo in quattro anni con il record di vittorie-sconfitte che possono sbandierare cambierebbe molto se non tutto. Né possiamo pensare si tratti di un ultimo ballo. L'aspetto più inquietante o esaltante è che nessuno dei Top 4 di Golden State ha ancora 30 anni. Nel 1993 i Bulls avevano Michael Jordan a 30 anni dopo il terzo titolo. Scottie Pippen e Horace Grant ne avevano 28. Ma non avevano una quarta star come questi Warriors. Jordan poi si ritirò momentaneamente e le possibilità del quarto titolo evaporarono. I Lakers del 2002 dopo il terzo titolo erano ancora al top (Kobe aveva solo 24 anni) ma erano una grande squadra costruita attorno a due fuoriclasse generazionali più tanti elementi di grande qualità ma complementari. Non avevano lo stesso margine di errore. I Warriors possono durare ancora tanto e fortificare il loro ruolo nella storia del gioco.
Un altro particolare da analizzare è questo: il "core" dei Bulls in ambedue le triplette era rimasto inalterato. Nel triennio 1991-1993 avevano Jordan, Pippen, Grant, Cartwright e Paxson (nell'arco delle tre stagioni BJ Armstrong ha acquisito peso dentro la squadra e Paxson l'ha perso ma fu comunque lui a segnare il canestro del titolo a Phoenix). Non vennero rinforzati. Non aggiunsero giocatori da quintetto. Lo stesso avvenne nel periodo 1996-1998 quando avevano Jordan, Pippen, Dennis Rodman, Luc Longley e Ron Harper più Toni Kukoc sesto uomo. Venne sistemata, ritoccata o corretta la panchina ma i primi sei furono gli stessi per tutti i tre anni. È giusto paragonare queste due triplette ai Warriors attuali quando il secondo titolo è arrivato sostituendo Bogut con Zaza Pachulia ma soprattutto Harrison Barnes con una superstar come Kevin Durant? Ed è giusto eventualmente paragonare questa squadra a due edizioni distinte dei Bulls oppure la presenza di Jordan, Pippen e dello stesso allenatore dovrebbe spingerci a considerare i Bulls degli anni '90 una dinastia unica da sei titoli in otto anni?
Dobbiamo aspettare le prossime stagioni per valutare appieno le dimensioni di questi Warriors. Di certo non credo sia mai esistito un attacco più potente e immarcabile. La regular season da 67 vittorie è stata ottenuta con il freno a mano innestato. Avessero spinto avrebbero potuto ripetere il record del 2016 e il dominio espresso nei playoffs è paragonabile solo a quello esibito dai Bulls del 1991 (4-0 contro Detroit e 4-1 contro i Lakers negli ultimi due turni) e dai Lakers nel 2001 (unica sconfitta in gara 1 di Finale al supplementare contro Allen Iverson). Gli Spurs dominarono i playoffs del 1999 ma in Finale trovarono i Knicks senza Patrick Ewing.
Per vincere il titolo del 2015 i Warriors superarono momenti più difficili sia con Memphis che poi con Cleveland. Ma questo accade quando una squadra da 73 vittorie in stagione regolare viene migliorata con il miglior giocatore di una delle due avversarie più pericolose.

Due appunti per finire: i Lakers giocarono quattro finali consecutive di cui due vinte tra il 1982 e il 1985; poi altre tre tra il 1987 e il 1989 di cui due vinte; tra il 1980 e il 1989 hanno giocato sette finali vincendone cinque tutte con Magic Johnson come giocatore di riferimento anche se non sempre è stato il migliore (c'era Kareem Abdul-Jabbar). Questo per dire che anche loro vanno considerati in certe discussioni e che le tre finali con due titoli dei Warriors pur rinforzate dal numero di vittorie non sono ancora impresa storica. Ancora... (i Bad Boys di Detroit ebbero due finali vinte su tre tra 1988 e 1990; i Lakers di Kobe-Gasol-Odom le giocarono tra il 2008 e il 2010). Secondo: ho lasciato fuori l'epopea dei Celtics di Bill Russell che resta inarrivabile perché la verità è che si giocava un basket troppo diverso di cui tutti noi abbiamo solo sentito parlare o di cui abbiamo letto molto ma visto poco.

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