sabato 17 marzo 2018

La storia dell'ascesa dei Raptors

Nel 2009/10 i Toronto Raptors vinsero 40 partite e non si qualificarono per i playoff. Bosh in quel momento vantava due apparizioni in post-season e due eliminazioni al primo turno. Non c’era modo che quei Raptors potessero diventare una squadra da titolo. E Bosh era la “spalla” più ricercata della NBA nella stagione clamorosa di “The Decision”. Chris si accodò a Dwyane Wade e LeBron James trasferendosi a Miami. I Raptors rimasero senza la loro star e costretti a ricostruire. Tuttavia Colangelo aveva già gettato basi importanti: nel 2009 aveva scelto DeMar DeRozan che nel primo anno senza Bosh ebbe 17.2 punti per gara a 21 anni di età. Nei draft successivi alla fuga di Bosh scelse Jonas Valanciunas e Terrence Ross. Nell’estate del 2012 acquistò da Houston anche Kyle Lowry. Quando nel 2013 venne sostituito da Ujiri lasciò al suo successore i tre quinti dello starting five di adesso inclusi i due All-Star, più Ross che poi Ujiri avrebbe utilizzato per prendere Ibaka da Orlando. Per quanto i Sixers di oggi siano considerati il frutto del lavoro di Sam Hinkie e delle sue drastiche idee (Trust The Process) più che di Colangelo (teoria rafforzata dal disastroso – al momento - scambio Fultz-Tatum con Boston); al tempo stesso nei Raptors di oggi c’è molto di Colangelo. Ujiri ha ricevuto una grande eredità e l’ha valorizzata bene.

Toronto ha utilizzato i draft per scegliere negli ultimi due anni Pascal Siakam, ala forte di energia, Jakob Poeltl, centro austriaco di scuola americana destinato a rimpiazzare Valanciunas, e OG Anunoby, terrificante atleta sottovalutato prima dell’esplosione all’università di Indiana. Questi giocatori hanno confermato le qualità di scout di Ujiri, che era entrato nella NBA proprio con questo ruolo. Con Delon Wright, Fred Van Vleet (sotto il suo "game winner" contro Detroit) e naturalmente Norman Powell - ottenuto nel 2015 da Milwaukee insieme al diritto di scelta diventato in seguito Anunoby, in cambio di Greivis Vasquez - formano il cuore di una panchina che per molti è oggi la migliore della NBA e il vero segreto dei Raptors. 
C’è da dire che Ujiri ha realizzato due capolavori quando è riuscito a scaricare a condizioni vantaggiose i contratti di Bargnani e Rudy Gay. Cedendo Bargnani ai Knicks ha ricevuto in cambio tre scelte tra cui una numero 1 trasformata in Poeltl. Scambiando Gay a Sacramento ha risparmiato soldi e ottenuto Patrick Patterson, che ha dato eccellenti stagioni ai Raptors come “Stretch 4” prima di diventare superfluo in un ruolo in cui avevano aggiunto Ibaka e Siakam, più Vasquez usato per avere Powell e Anunoby. Considerando Anunoby uno starter, l’intera “second unit” di Toronto incluso CJ Miles costa 16.4 milioni. Senza Miles è sotto i 10. Delon Wright (a parte Miles) è il più vecchio, 25 anni di età!

Quando Ujiri sostituì Colangelo a Toronto, i Raptors avevano vinto 34 partite e l’idea era quella di ricostruire. Nel dicembre del 2013 avevano deciso di scambiare Kyle Lowry a New York per ricevere Iman Shumpert ma soprattutto una futura prima scelta. Lo scambio avrebbe messo in moto una profonda ricostruzione della squadra che forse non avrebbe risparmiato neppure DeRozan. Ma i Knicks si tirarono indietro all’ultimo momento e i Raptors esplosero. Da quel momento hanno vinto tre titoli dell’Atlantic Division (ora arriverà il quarto) e toccato nel 2016 quota 56 vittorie. Ogni proposito di ricostruzione o “tanking” è stato abbandonato. 
Ma il successo in regular season non si è tradotto nei playoffs. Nel 2014 i Raptors persero 4-3 contro Brooklyn (la serie del “Fuck Off Brooklyn” urlato da Ujiri insieme ai tifosi costatogli una maximulta); nel 2015 furono umiliati 4-0 da Washington. Nell’estate del 2015 aggiunsero al roster DeMarre Carroll e Cory Joseph che aveva oltretutto il pregio di essere canadese. In quella stagione arrivarono alla finale di conference perdendola 4-2 contro Cleveland che poi avrebbe vinto il titolo. Valanciunas si infortunò e Bismack Biyombo lo sostituì catturando 9.4 rimbalzi di media nella post-season che ne anticipava l’irruzione sul mercato dei free-agent. La sensazione era che Toronto avesse raggiunto il top del proprio potenziale e con DeRozan in scadenza di contratto aveva l’opportunità di ripartire. Invece Ujiri ha firmato DeRozan per 27 milioni a stagione e lasciato andare Biyombo a Orlando (Poeltl è più giovane, più bravo e con contratto da rookie molto meno costoso). Dopo le 51 vittorie ma lo 0-4 con i Cavs del 2017, ha scaricato sia Carroll che Joseph ricevendo CJ Miles, meno impegnativo dal punto di vista economico ma di nuovo ha rifiutato l’idea di ricominciare estendendo sia Ibaka – arrivato a metà stagione scorsa e firmato per tre anni a 65 milioni – che Lowry, 90 milioni in tre anni.
E arriviamo così a Nick Nurse.
(2-continua)

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