domenica 18 marzo 2018

L'evoluzione del gioco dei Raptors



Nurse è uno degli assistenti di Dwane Casey, uno dei sopravvissuti dei Raptors. Casey era un giovane assistente di Kentucky quando una busta spedita da lui alla recluta Chris Mills (futuro discreto giocatore NBA) contenente denaro saltò fuori in modo rocambolesco creando uno scandalo che avrebbe dovuto spazzarlo via. Casey ripartì dal Giappone, era un reietto. In seguito è riemerso prima da assistente (a Seattle ha fatto la finale del 1996, a Dallas ha vinto il titolo del 2011) e poi capo a Minnesota e infine Toronto.
Nurse invece ha trascorso gran parte della sua carriera in Gran Bretagna, addirittura. Dopo i successi ad Iowa sempre nell’attuale G-League, Houston lo mise a capo del progetto Rio Grande, la squadra di sviluppo che aveva come obiettivo sperimentare le idee dei Rockets fino alle estreme conseguenze ovvero provare a giocare tirando praticamente solo da tre o al ferro, proibendo i tiri dalla media. Nel 2013 Nurse venne chiamato da Ujiri a Toronto ma solo nell’ultima estate è diventato di fatto una specie di “offensive coordinator”. I Raptors fino allo scorso anno giocavano un basket difensivo, fisico ma antiquato in attacco, con la loro stella DeRozan impalpabile come tiratore da tre punti (nel video sotto invece si allarga in angolo e attende lo scarico come se fosse uno specialista).


I nuovi Raptors come filosofia ora usano di più la panchina, spremono meno le stelle (Lowry nei playoff è sempre arrivato spento ma ora gioca 32 minuti a partita, cinque in meno di media rispetto alle ultime due stagioni), corrono di più e tirano da tre. Non sono i Rockets ovviamente ma sparano dall’arco nove volte in più dell’anno scorso. DeRozan, che gioca 34 minuti a partita, il valore più basso dalla sua stagione da rookie quando c’era ancora Bosh, esegue 3.6 tiri da tre di media e Nurse ha spiegato che il solo fatto che li prenda aiuta i compagni e apre spazi per tutti. Persino Jonas Valanciunas, centro vecchia scuola, ha iniziato a tirare da tre, così mixando il suo gioco spalle a canestro come nel video sotto.



Il risultato è che oggi i Raptors sono la terza squadra della Lega nei punti per 100 possessi e la quarta difesa nella stessa metrica. Non ci sono garanzie di un approdo in finale che sarebbe storico. All’orizzonte resta LeBron James prima o poi da superare e resta da capire se possa andare in finale o addirittura vincerla una squadra il cui miglior giocatore è DeRozan e conta su un esercito di “role players”. Ma Ujiri è riuscito a costruirla con pazienza senza passare dal disastro, vincendo praticamente tutti gli scambi, sostituendo i giocatori diventati troppo costosi con elementi giovani e a basso costo, addirittura cambiando filosofia di gioco senza cambiare né l’allenatore né i quattro giocatori di punta. Davvero notevole.
(3-fine)

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