mercoledì 25 gennaio 2017

NBA WEEK 13/c: la funzionalità di Zaza Pachulia


Zaza Pachulia ha fatto notizia la scorsa settimana per il fallo su Russell Westbrook che ha generato polemiche, alimentato il sangue amaro esistente tra due squadre al momento di statura differente (Golden State è la favorita proibitiva nella corsa al titolo, Oklahoma City difficilmente potrà aspirare al secondo turno dei playoffs anche se raggiungerli con un roster carente in due ruoli, ala piccola e ala forte, quest'ultima posizione coperta dal rookie Domantas Sabonis), e le minacce di ritorsione arrivate da Westbrook e per la verità accolte da Pachulia. Ma il centro georgiano è forse il giocatore più sottovalutato dei Warriors.

Quando giochi in una squadra così ricca di talento, il centro-gregario (com'era anche l'ottimo Andrew Bogut) deve soprattutto sfruttare gli scarichi per chiudere al ferro i palloni che inevitabilmente gli arrivano, difendere duro, proteggere il ferro e assicurare rimbalzi.
 I 6.1 rimbalzi di Pachulia sono il suo minimo da cinque anni a questa parte ma si era abituato ad un minutaggio da titolare. Titolare lo è anche adesso ai Warriors ma il minutaggio è sceso a 18.6 minuti quindi un rimbalzo ogni tre minuti. Sui 36 minuti sono 11.7. In carriera solo in una stagione aveva preso più rimbalzi per minuto giocato, l'anno passato a Dallas (erano 12.9). Missione compiuta.
I 5.6 punti per gara erano prevedibili. In 14 anni di NBA, Pachulia solo due volte ha chiuso la stagione in doppia cifra. Il suo talento offensivo non è paragonabile a quello di Bogut. Ma è la prima volta che tira dal campo oltre il 50%, 51.6 per l'esattezza. Dal momento che il 70% dei suoi tiri sono al ferro, la media è bassa ma sporcata dagli sporadici tentativi eseguiti da posizioni diverse. Anche qui, Pachulia è accettabile.
Naturalmente non stoppa. Non è un centro verticale. Ma difensore lo è sempre stato. Con lui in campo, Golden State concede 101 punti ogni 100 possessi segno che nei suoi circa 18 minuti in campo la difesa è di alto livello. L'attacco produce invece 117 punti per 100 possessi. Ovviamente non è merito suo ma significa che la sua presenza non abbassa il rendimento d'attacco dei Warriors. E' un giocatore funzionale.

2 commenti:

Andy ha detto...

Ancora una volta sig.Claudio ha fatto centro. Sintetico ed efficace come sempre. Un'altra perla. Mi piacerebbe ascoltarla come seconda voce delle partite Nba su Sky. Ci dovrebbe provare.

Claudio Limardi ha detto...

Grazie Andy... troppo gentile