giovedì 20 aprile 2017

Ecco perché Houston sta controllando la sfida Westbrook-Harden

Dunque la resa dei conti tra James Harden e Russell Westbrook altrimenti nota come primo turno dei playoffs si sposta a Oklahoma City con i Rockets in controllo netto. Westbrook ha giocato una gara 2 monumentale ma il suo 4/18 dell'ultimo quarto ha fatto notizia quanto la prima tripla doppia della storia dei playoffs confezionata con 51 punti. Come al solito è difficile tracciare una linea: ha preso 18 tiri perché non ha avuto sostegno dai compagni o li ha cancellati? Ha sbagliato Billy Donovan a tenerlo in campo tutto l'ultimo quarto anziché permettergli il consueto riposino a inizio del periodo? E possiamo criticare le scelte di tiro finali quando ripetute volte in questa stagione Westbrook ha vinto per i Thunder giocando il quarto periodo esattamente allo stesso modo?

I Thunder tornano a casa senza certezze. In gara 1 avevano provato a cambiare su tutti i blocchi accettando anche la marcatura di Steven Adams su Harden sui pick and roll per nln concedere il tiro da tre letale dei Rockets. Ma per farlo si erano esposti a rimbalzo, sulle rollate di Nene' e Capela, e soprattutto sulle penetrazioni al ferro. In gara 2 hanno aggiustato diverse cose. Sono tornati a imporsi a rimbalzo (48-37), hanno segnato di più su seconde opportunità (20-9 dopo l'4-31 agghiacciante di gara 1) e dentro l'area hanno virtualmente pareggiato (46-48 dopo aver perso 62-38 la prima partita). Ma gli aggiustamenti hanno concesso 36 punti su tiri da tre, non tantissimi contro Houston ma efficaci (38% di squadra). Quindi al momento OKC non riesce a difendere perché Houston riesce sempre a prendersi con efficacia quello che i Thunder concedono.
Donovan ha allungato la rotazione in gara 2 e deciso di usare sempre Andre Roberson come difensore primario su Harden. Di fatto Roberson è diventato il secondo giocatore più importante della squadra mentra Victor Oladipo è scomparso e i sette minuti di Enes Kanter in gara 2 sono un bruttissimo segnale. Lo scorso anno OKC fece fuori San Antonio e andò avanti 3-1 con Golden State anche perché riuscì ad usare Kanter e Adams insieme dominando a rimbalzo d'attacco. Per ora questo assetto contro Houston non si è visto. Potrebbe essere la mossa della disperazione. Ma contro i Rockets potrebbe anche essere un suicidio. Kanter non è solo un mediocre difensore ma usato da ala forte si esporrebbe su Ryan Anderson in modo letale. Anderson spesso lascia che Harden giochi il pick and roll posizionandosi molto oltre la linea del tiro da tre. Non solo perché il suo range è illimitato ma anche perché così lascia più spazio in area e porta via un uomo dai rimbalzi. Accoppiare Kanter a Anderson forse è troppo ma così D'Antoni inevitabilmente ha eliminato un'arma importante per Donovan. Il problema successivo è che Houston non ha mai in campo un giocatore di perimetro battezzabile sul quale schierare nominalmente un lungo (la mossa storica Bogut su Tony Allen). Aveva Corey Brewer ma l'ha ceduto per Lou Williams e Patrick Beverley al momento fa anche canestro.
A D'Antoni per ora è riuscito tutto. Il fattore campo può riaprire la serie soprattutto se Oladipo salirà di tono sui due lati del campo ma il quarto periodo di gara 2 ha detto che mentre Harden può contare sui compagni (la panchina ha tirato con il 60% dal campo e il 61% da tre), la chance migliore di OKC è negli eroismi di Westbrook. Avrebbe anche potuto vincere gara 2 ma così non può vincere quattro delle prossime cinque. Non contro questi Rockets.

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