domenica 2 luglio 2017

Paul George: OKC tenta il tutto per tutto

Un anno fa gli OKC Thunder cedetteto Serge Ibaka a Orlando in cambio di Victor Oladipo, Domantas Sabonis e Ersan Ilyasova. Successivamente girarono Ilyasova a Philadelphia in cambio di Jerani Grant. Oggi con Oladipo e Sabonis si sono assicurati Paul George. È un Paul George in scadenza di contratto ma lo era anche Ibaka. In pratica hanno trasformato Ibaka in George e Grant. È ovvio che comunque vada a finire hanno vinto la trade, che l'avversario in questione sia considerato Indiana o Orlando. I Magic avevano Oladipo, Sabonis e Ilyasova e adesso hanno in pratica Terrence Ross. Normale che Rob Hennigan, il general manager, sia stato avvicendato.
Oklahoma City ha portato a termine uno scambio che nessuno credeva possibile. George non è Kevin Durant ma nella graduatoria delle ali piccole è ovviamente uno dei sostituti più credibili. Istantaneamente dota i Thunder di una seconda superstar, più adatto a fare il numero due di una squadra top che il numero 1, un tiratore importante sugli scarichi (39.3% da tre a Indiana), in grado di giocare due ruoli e soprattutto anche difensore di elite. Per avere un giocatore di questo livello OKC ha sacrificato Sabonis, giocatore futuribile ma nei playoffs fuori rotazione, e Oladipo, giocatore di medio-alto livello ma superfluo nel momento in cui in quel ruolo può giocare George. La presenza di PG dovrebbe consentire a Billy Donovan di far riposare Russell Westbrook con minori patemi rispetto alla serie persa con Houston smarrendosi tre volte nel finale di gara con Westbrook in riserva di energie. Si tratta di un upgrade clamoroso: difensivamente i Thunder dovrebbero avere due stopper perimetrali invece del solo Andre Roberson (potranno a tratti nascondere Westbrook sull'esterno meno pericoloso anche se ad esempio giocando con i Warriors non esiste un attaccante che non sia pericoloso); offensivamente George anche solo con il suo tiro renderà migliore l'attacco di OKC alla difesa schierata. Come terminale sugli scarichi di Westbrook ad esempio. E questo dovrebbe aprire le difese e rendere di nuovo efficace il pick and roll centrale Westbrook-Adams, inutilizzabile l'anno scorso contro difese chiuse in area. George da solo non basta ma è molto. Tutte le ultime mosse di Sam Presti hanno avuto come obiettivo quello di migliorare lo shooting dei Thunder, da Doug McDermott a Alex Abrines incluso il progetto Terrence Ferguson, scelto al 21. Più riesce ad aprire il campo, più OKC sarà efficace.
Ovviamente il prezzo di George è stato così basso perché il giocatore va a scadenza di contratto e non si è mai sbilanciato a indicare squadre con le quali sarenne stato disposto ad impegnarsi oltre il 2018. Indiana si è trovata costretta a cederlo nel momento stesso in cui lui ha escluso di poter restare ai Pacers. Tutti sanno della sua passione per i Lakers e le sue origini angeline. I Lakers sono stati timidi ad inseguirlo perché contano di averlo gratis tra un anno. Per loro la cessione ai Thunder è forse meno pericolosa di quanto lo sarebbe stata la cessione a Cleveland o Boston ovvero squadre che sembrano più vicine al titolo dei Thunder e con un'aspettativa di vita al vertice più lunga. Ma i Thunder non avevano scelta.
Avevano bisogno di una mossa forte perché nel 2018 anche Westbrook sarà free-agent ed è di Los Angeles proprio come George (normale sia questo sogno in cima ai pensieri di Magic Johnson adesso: portarli a casa tutti e due tra un anno). I Thunder da un lato devono sfruttare la presenza di Westbrook per vincere subito e dall'altro dovevano dimostrargli con i fatti di essere in grado di costruire attorno a lui e anche senza Durant una squadra da titolo. Meglio di così non potevano fare.
Se la presenza di George convincerà Westbrook a firmare subito la maxi estensione da oltre 200 milioni che lo vincolerebbe per cinque anni ai Thunder, la mossa andrà già considerata vincente. Se George, dopo un anno a OKC insieme a Westbrook e magari una stagione superba, dovesse andarsene, Presti si troverebbe almeno senza i 21 milioni di salario di Oladipo e in una posizione migliore per programmare i passi successivi. Non sarebbe lo scenario ideale ma è uno scenario migliore dello status quo. Se tutti e due dovessero andarsene, ricominciare da zero sarebbe automatico e anche in quel caso sarebbe preferibile farlo con un contratto pesante in meno. Esiste ancora la possibilità che da qui a febbraio sia George che Westbrook vengano ceduti per ricavare scelte future e contratti in scadenza. Tutto è possibile ma OKC con questa operazione ha dimostrato di volerci provare. Ora è competitiva con qualunque squadra della Western tranne Golden State ma i playoffs cominciano tra 10 mesi e in 10 mesi possono succedere tante cose.

Indiana: il problema non è ricostruire ma farlo in una Lega in cui i progetti di rifondazione cominciano ad essere molti. I Pacers hanno Myles Turner e Victor Oladipo come uomini cardine. Non hanno ottenuto nemmeno una scelta futura - e per questo sono stati bocciati unanimemente - ma Sabonis ha 21 anni ed era stato un lottery pick solo un anno prima. Ha avuto una stagione da rookie ondulante ma è probabile che i Pacers abbiano di lui un'opinione alta. Forse potevano estrarre di più da George come poteva fare Chicago con Jimmy Butler. Forse è stato banale pretendere di cederlo a Ovest per non permettere a Boston di costruire una squadra inarrivabile (non credo sia andata così: Indiana non ha  imminenti esigenze di risultati da soddisfare semmai è il contrario).Ma erano in una posizione impossibile e George sarebbe andato a scadenza subito, non nel 2019 come sarebbe successo a Butler. Oladipo ha fatto il college a Indiana e lì questo conta. Poi hanno lasciato andare Jeff Teague a Minnesota e adesso devono solo esplorare la profondità della Lotteria del draft. Non solo nel 2018.

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