I Chicago Bulls fecero il
record nel 1996. Era l’anno del ritorno in campo, fin dalla preseason, di
Michael Jordan dopo la parentesi discussa nel baseball. Vinsero 72 partite, ne
persero 10. Poi nei playoffs ne persero tre, una contro i Knicks nella
semifinale di conference e due in finale contro i Seattle Supersonics ma sul
3-0. Non ci fu mai un momento in tutta la stagione in cui il titolo dei Bulls
apparve in dubbio.
E mai il titolo dei
Warriors del 2016 era apparso in dubbio fino… beh fino ai playoffs. Prima con
l’infortunio occorso a Stephen Curry, poi durante la serie rimessa in piedi
miracolosamente contro gli Oklahoma City Thunder e infine durante una serie
finale rocambolesca. Golden State è stata avanti 2-0: in quel momento Cleveland
per vincere avrebbe dovuto imporsi in quattro gare su cinque contro una squadra
che aveva perso nove volte su 82 in tutta regular season e che nelle prime due
partite aveva letteralmente maltrattato i Cavaliers usando soprattutto le
seconde linee. Shaun Livingston, Leandro Barbosa, Draymond Green, uno che puoi
inserire alternativamente tra le star della squadra o tra i gregari. Dipende da
cosa conviene. Poi la storia ricorda cos’è successo. Sul 3-1 con gara 5 in
casa, Golden State sapeva che nella storia della Finale mai nessuna formazione
aveva vinto il titolo passando da 1-3 a 4-3. Trentadue squadre ci avevano
provato prima dei Cavaliers. Nessuna ce l’aveva fatta...
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