sabato 8 ottobre 2016

NBA Preview: il superteam dei Los Angeles Clippers


Il secondo concetto  (puoi leggere qui la prima parte della preview) ci conduce direttamente ai giorni nostri e all-epoca dei superteams. Non basta avere un giocatore che possa essere il migliore in una formazione da titolo. Serve almeno una seconda superstar e forse una terza. Il primo obiettivo di una franchigia è trovare "That Guy", il giocatore attorno a cui costruire un titolo o più di uno. Di solito lo trovi attraverso il draft (Dwyane Wade Stephen Curry, il primo LeBron, Durant, Westbrook, Irving parlando dei contemporanei) oppure attraverso il mercato dei free-agent (LeBron a Miami e poi di nuovo a Cleveland, KD a Golden State) e più raramente attraverso uno scambio (James Harden o Chris Paul). Ma da solo non basta questo giocatore.
Oklahoma City ha esteso Westbrook perché pensa di potergli ricostruire attorno una squadra da titolo ma oggi ovviamente OKC non lo è. Il cast di supporto non è all'altezza. Vale anche per Houston se anche Harden salisse di livello (ovvero fosse affidabile anche difensivamente). O per Indiana. Quante squadre hanno vinto il titolo senza un numero 2 che fosse davvero vicino ai numeri 1? Houston 1994 prima di Drexler (scambio) poi basta.
Ma questa è una stagione molto particolare perché non solo Golden State ha due dei primi tre giocatori del mondo ma anche un terzo che può salire di livello ammesso che non l'abbia già fatto e un quarto che molto probabilmente molti considerano una potenziale superstar. In gara 7 della scorsa finale sembrava decisamente una superstar. Ma la mia sensazione è che Draymond Green sarà sempre un grande complemento ma mai il top player di na squadra da titolo. Questione di caratteristiche.
Con queste premesse l'unica squdra che possa tentare di battere Golden State allo stato attuale (nessuno può sapere se a metà stagione ci saranno scambi destabilizzanti come Pau Gasol ai Lakers nel 2008 o Rasheed Wallace a Detroit nel 2004) è Cleveland. L'eccezione sono i Clippers.
Se parliamo di superteam, i Clippers con Chris Paul hanno un leader di riferimento. Blake Griffin è abbastanza forte da poter essere inserito nella seconda fascia, quella di Harden o Davis per intenderci. Poi non hanno un numero tre devastante ma almeno quattro giocatori di impatto ovvero DeAndre Jordan (è il miglior centro della NBA de-centrizzata di oggi?), Jamal Crawford (il miglior sesto uomo anche dell'ultimo anno), JJ Redick (come tiratore quanto è distante da Curry?) e un veterano come Paul Pierce. Insomma i Clippers hanno tutto per inserirsi in qualsiasi conversazione tranne il loro passato che non supporta le ambizioni di un gruppo mai arrivato alla finale di conference. (2 fine)

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