lunedì 28 novembre 2016

NBA WEEK 5/a: la piccola rinascita di New Orleans



Tutto sommato la stagione dei Pelicans non era finita prima di cominciare, a dispetto dei tanti infortunati. Il rientro di Jrue Holiday ha avuto un effetto dirompente. Sia dal punto di vista tecnico - ha molto più talento di qualsiasi altro giocatore del roster di New Orleans che non si chiami Anthony Davis - che mentale. Holiday era stato dispensato dall'unirsi al gruppo a causa della malattia della moglie - giocatrice di calcio di livello internazionale -, colpita durante la gravidanza da un tumore al cervello. La moglie ha partorito, ora sta meglio e Holiday è tornato a giocare. Con lui in campo i Pelicans hanno vinto quattro gare su sei (in assoluto 6-4 nelle ultime 10) e allentato la pressione su Coach Alvin Gentry e anche l'attesa spasmodica di un'esplosione di Davis a chiedere una cessione che ovviamente non avrebbe senso per il club. Holiday viaggia a 16.2 punti e 6.6 assist per gara partendo per ora dalla panchina.

Il roster dei Pelicans resta ovviamente mediocre. Tim Frazier è stato finora uno dei migliori (11.8 punti ma soprattutto 7.9 assist a partita) ma resta una guardia non scelta al draft che si ruppe il tendine d'Achille nel corso della sua stagione da senior a Penn State, università che è famosa nel football ma non nel basket. Langston Galloway è un veterano ma anche lui si porta dietro l'etichetta di undrafted. E lo stesso Holiday è stato scaricato da Philadelphia dopo una sola stagione. Persi Ryan Anderson e Eric Gordon, i Pelicans dovrebbero davvero trovarsi in territorio neutro. Non troppo scarsi, perché non puoi esserlo con Davis, e non abbastanza forti da essere competitivi con le grandi squadre. La rotta migliore resta schivare i playoffs e aggiungere talento ma un minimo di competitività serve per non irritare troppo Davis. È l'eterno problema delle squadre NBA. Dallas e Miami, New Orleans e Oklahoma City. Conviene davvero farsi spazzare via da Golden State o dai Clippers (Cleveland per chi gioca a est) quando il draft del 2017 promette scintille e senza infusione di talento estremo non è pensabile avvicinarsi al vertice?
Due anni fa Oklahoma City aveva Kevin Durant fuori. Avrebbe dovuto fermare anche Westbrook e andare seriamente in Lotteria con tante palline da ping pong con il suo logo. Questa è la realtà. San Antonio fermando David Robinson ottenne Tim Duncan guadagnandosi il diritto di diventare la franchigia più intelligente e illuminata della storia. È vero, ma lo sarebbe stato anche se nel 1997 avesse cercato di fare i playoffs riducendo le proprie chance di scegliere con il numero 1? Ovviamente no.

FROM “GOLDEN TIMES”
L’acquisto dei Warriors da parte della cordata-Lacob.
Nel 2004, Robert Sarver comprò i Phoenix Suns dalla famiglia Colangelo e i loro partner per 401 milioni di dollari. Nessuna franchigia NBA era mai stata venduta per una cifra così alta. Ma per battere Larry Ellison, il miliardario di Oracle, Joe Lacob e Peter Guber, il suo socio principale, versarono a Chris Cohan 450 milioni di dollari. L’aveva comparata per 119. Da allora il mercato è ulteriormente esploso. I Los Angeles Clippers sono stati acquistati da Steve Ballmer per 2 miliardi di dollari, più di quattro volte quanto sono stati pagati i Warriors, nell’estate del 2014. Quando Lacob e Gruber acquistarono i Warriors, la franchigia era stata valutata nel suo ranking annuale dalla rivista economica Forbes 319 milioni. E’ abbastanza normale che il prezzo pagato risulti superiore al valore stimato. Ma eravamo nel 2010. E nel gennaio del 2016, i Warriors sono stati valutati dalla stessa rivista 1.9 miliardi di dollari. Se Lacob non fosse nel basket a lungo termine, al punto da aver coinvolto i figli nella gestione del club, potrebbe rivenderli quintuplicando il proprio investimento. In appena sei anni.

LA STATISTICA 1
Nel 1993/94 Dallas vinse 13 partite cominciando la stagione 1-23. Da allora la peggiore partenza è stata quella di questa stagione. È arrivato il momento di ripartire da zero?

LA STATISTICA 2
1588 sono le partite servite a Gregg Popovich per raggiungere quota 1.100 vittorie. Meglio di lui solo Phil Jackson con 1.560.

LA STATISTICA 3
I Philadelphia 76ers hanno messo assieme la prima ministriscia vincente dopo averla attesa per 108 partite. Si tratta di record NBA sia pure negativo.

LA STATISTICA 4
LeBron James ha superato le 1000 triple con la maglia dei Cleveland Cavaliers.

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