Ci sono storie che finiscono bene anche quando finiscono male. Dobbiamo dare credito a Dwyane Wade e ai Miami Heat. Wade avrebbe dovuto finire la carriera a South Beach. Non è stato possibile ma il suo ritorno da avversario è stato gestito bene da tutti. Soprattutto dal pubblico riconoscente. Nella NBA è molto difficile che anche una star conclamata riesca a spendere tutta la carriera con la stessa squadra. Perché succeda è necessario uno sforzo collettivo. Il giocatore dovrebbe abbreviare la carriera, chiuderla uno o due anni prima.
Penso l'abbia fatto solo Isiah Thomas nel 1994 a 33 anni ma era infortunato. Lo fece Michael Jordan nel 1998 ma poi riprese a Washington. Perché succeda il club deve essere pronto a fare uno sforzo di riconoscenza, rinviare il ricambio e la ricostruzione come hanno fatto i Lakers con Kobe Bryant (ma non con Shaquille O'Neal). Come fecero i Celtics con Larry Bird e Kevin McHale giurando che non sarebbe più successo. L'hanno fatto gli Spurs con Tim Duncan ma lui ha accettato sia una riduzione del compenso che del ruolo. E quel Duncan era ancora funzionale alle ambizioni della squadra. Il caso Wade è diverso. Ritirarsi non avrebbe avuto senso. Lui non voleva accettare un salario al ribasso perché l'aveva fatto spesso in passato. Ma gli Heat sono un club lucido e razionale. Non sentimentale. PatRiley è un sentimentale a parole ma non nei fatti. E si è arrivati ad un divorzio che non ha lasciato troppi strascichi. Il 3 di Wade sarà ritirato. E il suo ruolo come giocatore di punta della storia della franchigia inattaccabile. Questa la mia classifica.
1 Dwyane Wade
2 LeBron James (ha permesso il superteam delle 4 finali)
3 Shaquille O'Neal (ha fatto la spalla a Wade permettendogli di vincere il primo dei suoi tre titoli)
4 Alonzo Mourning (la prima grande star degli Heat)
5 Tim Hardaway (il primo free-agent di spessore che ha scelto Miami)
6 Ray Allen (figura minore per Miami ma la sua tripla nella finale del 2013 pedalando indietro è stata il canestro più famoso della storia del club)
7 Chris Bosh (il terzo Superfriend)
8 Glen Rice (prima di Wade c'era lui)
9 Lamar Odom (la sua presenza ha consentito l'acquisto di Shaq)
10 Rony Seikaly (quando Miami era una franchigia di espansione lui ne era il volto: centro di origini libanesi da Syracuse)
THE RACE FOR
THE MVP
1 James Harden – Ha eguagliato ElvinHayes come unico giocatore della storia dei Rockets ad andare in tripla doppia
in gare consecutive. Sta giocando a livelli spaziali anche se il record di
Houston, poco oltre il 50% può diventare un ostacolo. D’Antoni vorrebbe ridurre
i suoi 38 minuti di media ma quando lui è in panchina Houston gioca come una
squadra di D-League.
2 LeBron James – 23.4 punti, 9.0
rimbalzi e 9.3 assist di media nella miglior squadra della Lega. Fuori da ogni
iperbole, questo è il mondo di LeBron.
3 DeMar DeRozan – Non solo guida la
Lega con 34.0 di media ma non sbaglia una partita. La sua continuità di
rendimento offensivo è sconvolgente considerato che tutti gli concederebbero
volentieri un tiro da tre aperto ma lui se ne frega.
4 Russell Westbrook – Una settimana
complicata in cui ha giocato contro difese preparate. I numeri sono sempre
quelli ma le percentuali no. Rispetto a LeBron ha 8.9 rimbalzi (-0.1), 9.4
assist (+0.1), 30.9 punti (+7.5). Ma deve prendersi troppi tiri forzati e lo
paga.
5 Kevin Durant – Settimana “calda”
per Stephen Curry. Fa parte delle regole del gioco che KD abbia concesso
qualcosa.
Next: Kawhi Leonard, Stephen Curry, Kyrie Irving, Blake Griffin, Anthony
Davis.
LA STATISTICA 1
John Wall ha superato il grande Wes Unseld diventando il leader ogni epoca dei Wizards per assist totali superando quota 3.822. La differenza è che Wall è un point-man mentre Unseld era un centro la cui specialità era il passaggio a due mani sopra la testa a tutto campo.
LA STATISTICA 2
Il record di triple in una partita ora detenuto con 13 da Stephen Curry era di 12 e di proprietà di Donyell Marshall, dello stesso Stephen Curry e di Kobe Bryant. Che non era necessariamente un tiratore.
LA STATISTICA 3
James Harden a San Antonio ha piazzato la prima tripla doppia nella storia dei Rockets con almeno 15 assist. Qualcuno ha notato che i Thunder avrebbero potuto spendere dieci anni con tre dei primi cinque giocatori del mondo insieme?
LA STATISTICA 4
Kevin Durant ha interrotto la sua striscia di 72 gare consecutive con almeno 20 punti segnati. Ma l'ultima volta gli era successo in una partita in cui si era infortunato. Si tratta della quarta striscia più lunga della storia dopo i 126 e i 92 di Wilt Chamberlain. Dopo figura Oscar Robertson con 78. Jordan ne ha fatte 72 come Durant ma ha una seconda striscia di 69.
IL GIOCATORE: KENT BAZEMORE
Classico late bloomer. Viene dal North Carolina ma è andato a Old Dominion per il college. Primo anno da red-shirt poi tre stagioni in crescendo. L'esplosione da junior. Difensore dell'anno da senior a livello di college. Con gli anni ha ampliato il repertorio diventando un miglior attaccante. Polifunzionale. Undrafted nel 2012, perché 12.3 punti a Old Dominion non ti mandano in Lotteria. Provato alle summer league da Oklahoma City e Golden State che gli ha dato il primo contratto. Visto nella D-League con numeri da stella. Scambiato ai Lakers per avere Steve Blake. A fine anno da free agent è andato ad Atlanta. 2 milioni di dollari di salario nella stagione 2015/16. Partito DeMarre Carroll, si è trovato in quintetto e ha risposto: rifirmato per 70 milioni in quattro anni. I suoi numeri ne confermano le qualità difensive ma lui attribuisce grandi meriti a Mike D’Antoni che a Los Angeles gli diede fiducia e a Ben Sullivan, uno degli assistenti di Mike Budenholzer, che gli ha ricostruito il tiro. Ha segnato 11.6 punti di media, è diventato un buon tiratore di liberi, quando prima era scarso, e occasionalmente può segnare da tre.
Come gioca - Gran fisico. Giocatore atletico con apertura di braccia impressionante. Ha energia. Il classico motore sempre ad alto numero di giri. Non fa nulla davvero bene tranne difendere forte, ma attacca il ferro, taglia con aggressività ed è sempre in movimento. Migliorato in attacco, giocatore in crescita.
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