lunedì 26 dicembre 2016

Ecco come Pat Riley portò Shaq a Miami

Era il 2004. I Lakers avevano appena perso in maniera catastrofica la Finale contro i Pistons. Un 4-1 senza storia, inatteso e parente stretto di un cappotto. L'unica vittoria in gara 2 era stata acciuffata in extremis dopo un tempo supplementare con una tripla concessa a Kobe Bryant. Era il Superteam con Gary Payton e Karl Malone al passo d'addio.

I ritiri di maglia degli Spurs: ma chi era Captain Late James Silas?

Il ritiro della maglia numero 21 di Tim Duncan da parte dei San Antonio Spurs era un gesto scontato. Nessun giocatore ha vinto di più o è stato più importante nella storia della franchigia. Per quanto si tratta di un'organizzazione modello quasi nulla di quello che è stato realizzato sarebbe stato possibile senza il colpo di fortuna della Lotteria del 1997. Il 21 di Duncan è l'ottavo numero ritirato dagli Spurs. Prima di lui sono stati onorati dello stesso gesto David Robinson, Sean Elliott, Avery Johnson, Bruce Bowen, George Gervin, Johnny Moore e James Silas.

sabato 24 dicembre 2016

NBA WEEK 8/All in One

 Se fosse una squadra NCAA, Minnesota sarebbe difficilmente battibile ma siccome gioca nella NBA il problema è più serio e non pare averlo risolto la presenza di un top coach come Tom Thibodeau. I Wolves sono l'ultimo esperimento di squadra costruita attraverso il draft con  iocatori coetanei da crescere tutti assieme. In passato ha funzionato raramente. Il mix giovani-veterani ha un record storico migliore.

Golden Times: quando i Warriors scelsero Jerry West


Joe Lacob voleva un consigliere. Una persona che suggerisse, un appoggio esperto per lui e per i suoi manager o allenatori. Una voce sicura. Joe Lacob voleva Jerry West, l'uomo simbolo - letteralmente - della NBA. Un uomo che ha sempre avuto un appuntamento fisso con la Finale NBA prima da giocatore, quasi sempre dalla parte sbagliata (nel 1969 fu MVP di una finale persa: non è mai più successo), poi da infaticabile, geniale general manager. West aveva scambiato Norm Nixon per Byron Scott, un rookie, aveva firmato Bob McAdoo quando nessuno l'avrebbe voluto toccare, aveva scelto Pat Riley come allenatore preferendolo a sé stesso!, era l'uomo che aveva sfasciato i Lakers per poter firmare da free-agent Shaquille O'Neal e poi girare Vlade Divac a Charlotte per un 18enne di nome Kobe Bryant. Ma Jerry West, il cui ultimo lavoro era stato a Memphis, era sempre stato soprattutto una bandiera dei Los Angeles Lakers.

mercoledì 21 dicembre 2016

NBA WEEK 8/the next 10 con Gordon Hayward e il caso Cousins


11 STEPHEN CURRY - Dei top players dei Warriors è l'unico che stia tirando peggio ma è possibile che succeda semplicemente perché non si poteva tirare meglio di come ha fatto l'anno scorso.
12 DEMARCUS COUSINS - Periodo durissimo culminato con la guerra personale al Sacramento Bee, il quotidiano di casa. Trade Watch. Full Alert. Il cambio di scenario forse inevitabile.

lunedì 19 dicembre 2016

NBA WEEK/8: la scalata dei Jazz





1 GOLDEN STATE – Contro Portland, quarta gara con 135 punti e 35 assist. Nessun altro nella Lega ne ha fatta neanche una.
2 SAN ANTONIO – Quando Tony Parker va in doppia cifra gli Spurs vincono sempre. 10-0 adesso.

NBA WEEK 8/nei top 10 compare The Greek Freak

1 RUSSELL WESTBROOK - Tre partite di fila senza tripla doppia di cui due perse prima di dare via 22 assist contro Phoenix dimostrano che dopo tutto è umano.
2 JAMES HARDEN - Non riuscirà a emulare Nate Archibald perché lo status di unica superstar di Houston lo conduce sui binari degli assist più che dei punti. Ma se i Rockets con meno star power delle altre sono tra le prime cinque squadre della Lega il credito va a lui.

NBA WEEK 8/c: la guerra ai riposi delle star

Il nuovo contratto collettivo prevede una seria riduzione del numero di partite back-to-back e soprattutto la combinazione ritenuta più letale, le quattro gare in cinque giorni. Per creare spazio - essendo fuori discussione la riduzione del calendario- la stagione comincerà due settimane prima circa per dilatare la durata. L'obiettivo è duplice: proteggere la salute dei giocatori quindi ridurre i rischi di infortunio e con più tempo per recuperare convincere gli allenatori a non "riposare" i giocatori chiave in talune partite.

NBA WEEK 8/b: il nuovo contratto creerà un problema ai Warriors



Il nuovo contratto collettivo siglato in linea di principio è un atto di intelligenza. La NBA attraversa un momento strepitoso e rovinarlo o comprometterlo con una battaglia sindacale sarebbe stato delittuoso. Anche da parte dei giocatori ovviamente.
I dati salienti a quanto è dato sapere sono soprattutto quattro:

NBA WEEK 8/a: l'evoluzione imperfetta dei Timberwolves

 Se fosse una squadra NCAA, Minnesota sarebbe difficilmente battibile ma siccome gioca nella NBA il problema è più serio e non pare averlo risolto la presenza di un top coach come Tom Thibodeau. I Wolves sono l'ultimo esperimento di squadra costruita attraverso il draft con  iocatori coetanei da crescere tutti assieme. In passato ha funzionato raramente. Il mix giovani-veterani ha un record storico migliore.
Lo sanno bene a Minnesota perché il triangolo Marbury-Garnett-Laettner non è durato molto e la squadra ha ottenuto i risultati migliori quando è stata costruita attorno a Kevin Garnett con veterani quali Latrell Sprewell e Sam Cassell. A Dallas la combinazione Kidd-Jackson-Mashburn si sciolse ai primi accenni di gelosia. Il precedente migliore è il più recente. Oklahoma City avrebbe certamente vinto se avesse conservato il trio Westbrook-Harden-Durant. Ma in fondo il problema è anche questo. Harden se ne andò per pochi milioni di dollari - so quanto è paradossale dirlo - e maggiori responsabilità. Qualcosa succede sempre.

giovedì 15 dicembre 2016

NBA WEEK 7/All in One

I Warriors hanno vinto per la settima volta consecutiva contro i Clippers che per molti - incluso me - sarebbero l'unica squadra con il potenziale teorico per metterli in difficoltà nella Western Conference. Che si sia giocato a Los Angeles e che la partita non abbia avuto storia è allarmante per l'equilibrio o presunto equilibrio dei playoffs.

martedì 13 dicembre 2016

NBA WEEK 7/i top 20 della stagione

1 RUSSELL WESTBROOK - Donovan fa notare che quando va a rimbalzo difensivo con forza poi in stile Magic il contropiede diventa letale. E i Thunder sono quasi obbligati a correre perché non hanno tiratori. Ha chiuso a 7 la sua serie di gare in tripla doppia.

2 JAMES HARDEN -
Ha perso il duello con Westbrook e vinto la partita. Beverley gli consente di nascondersi in difesa sugli Andre Roberson della situazione. Contro Dallas i suoi 16 assist sono solo uno in meno rispetto al record carriera.

NBA WEEK 7/ranking: il grande ritorno dei Knicks al 10!


1 GOLDEN STATE – Ha vinto tre gare su quttro giocate in cinque giorni inclusa quella più significativa contro i Clippers. Con Zaza Pachulia afflitto da qualche problema fisico, in quintetto si è visto Kevon Looney, da UCLA, numero 30 nei draft del 2015 ma di fatto un esordiente.
2 SAN ANTONIO – La prima sconfitta in trasferta è stata presa male da Gregg Popovich. La risposta è stata violenta. Interessante la crescita del centro Dewayne Dedmon, che probabilmente per il quarto anno di fila avrà più rimbalzi che punti a fine stgione.

lunedì 12 dicembre 2016

NBA WEEK 7/d: Patrick Beverley il Bad Boy della NBA

James Harden l'ha detto per primo: "Patrick Beverley è da primo quintetto All-Defense". Una straordinaria tenuta difensiva contro Russell Westbrook nel possesso decisivo della partita di Oklahoma City, ha permesso a Houston di vincere la quinta partita consecutiva (poi c'è stata anche la sesta). Beverley ha costretto Westbrook ad un tiro impossibile.

NBA WEEK 7/c: LeBron alla scalata dei più grandi di sempre

Nel giro di pochi giorni LeBron James ha realizzato due imprese statistiche. Naturalmente rappresentano anche due buoni motivi per rafforzare la sua candidatura, scontata, tra i più grandi giocatori di tutti i tempi. Ma è ovvio che tutte le grandi individualità nella storia della NBA abbiano al loro attivo numeri stupefacenti. LeBron è diventato il nono realizzatore di sempre  superando Elvin Hayes, probabilmente il meno noto al grande pubblico dei primi 10-15 realizzatori.

NBA WEEK 7/b: Coach dell'anno? Una nomination per D'Antoni



Ovviamente è molto presto per parlare di “allenatore dell’anno” con due terzi di stagione ancora da digerire. Non credo sia possibile stilare già una classifica ma qualche nomination è più credibile di altre. Ecco le mie.

domenica 11 dicembre 2016

NBA WEEK 7/a: la lezione dei Warriors ai Clippers

I Warriors hanno vinto per la settima volta consecutiva contro i Clippers che per molti - incluso me - sarebbero l'unica squadra con il potenziale teorico per metterli in difficoltà nella Western Conference. Che si sia giocato a Los Angeles e che la partita non abbia avuto storia è allarmante per l'equilibrio o presunto equilibrio dei playoffs.

giovedì 8 dicembre 2016

NBA WEEK 6/all in one


I Milwaukee Bucks sono decisamente in area playoffs in una Eastern Conference in cui solo le due squadre migliori sembrano definite, Cleveland e Toronto. I Bucks stanno lievitando ma soprattutto lo stanno facendo senza aver preso alcuna scorciatoia. Michael Beasley è stato firmato solo per sopperire ai sei mesi di assenza di Khris Middleton ma ha più spazio di lui il giovane Tony Snell, acquistato da Chicago anche se per ora il suo teorico tiro da fuori non si è visto (29%). Jason Terry è l'unico veterano ma la squadra è soprattutto nelle mani di Giannis Antetokounmpo, 22 anni. La seconda star della squadra è Jabari Parker che è del '94. I due migliori giocatori hanno 43 anni in due. Chi vive una situazione simile? In quintetto ci sarebbe Middleton che ha 25 anni (quanto è grave la sua assenza? Lo scorso anno aveva 18.2 punti e 4.2 assist per gara). Ha 25 anni anche Snell, ne ha 26 John Henson che ormai gioca anche centro.

mercoledì 7 dicembre 2016

Larry Bird 60 anni da Larry Legend, i Celtics nel DNA

Nel 1992 volai a Portland. Prima volta da inviato in America. Una serie di disavventure aeree e arrivai in Oregon con un giorno di ritardo. Mi persi il debutto del Dream Team e una grande prova di Larry Bird contro Cuba. Era nella squadra ma aveva la schiena a pezzi. Si sarebbe ritirato a 35 anni con l'oro olimpico al collo. A Portland non giocò più fino alla finale del Preolimpico contro il Venezuela ma solo perché Magic lo alzò di peso da terra. Bird era un duro ma la schiena era un disastro. La gente però voleva vederlo. Sarebbe stata la sua ultima apparizione da giocatore sul suolo americano. Magic con grande senso dello spettacolo l'aveva capito.

I Clippers hanno tanto da dimostrare stanotte contro i Warriors

La battaglia di  stanotte allo Staples Center tra Clippers e Warriors è molto più di una partita di regular season, oltretutto la prima di quattro in questa stagione. Le due squadre sono divise da una fiera rivalità cominciata nei playoffs del 2014 e diventata accesa anche sui media.