lunedì 23 gennaio 2017

New York Knicks: analisi di un ventennio di fallimenti

La storia vincente dei Knicks che pur senza essere davvero tale era durata per tutti gli anni '90 fini il 29 giugno 1999 quando la squadra, persa la seconda Finale del decennio contro gli Spurs, sbagliò in modo pacchiano la propria prima scelta.

NBA WEEK 13/b: le ali della Western poche e "piccole"





La situazione ali nella Western Conference è molto particolare. La profondità del ruolo è relativa, nelle ali grandi addirittura inesistente. Scegliendo il mio All-Star Team personale metterei quattro ali anziché le canoniche cinque per tenere tre slot per la posizione di centro che viceversa a Ovest presenta tantissime diverse opzioni. Basti pensare a DeAndre Jordan, Anthony Davis (che può essere collocato anche come ala), LaMarcus Aldridge (lo considero un 4-5), Rudy Gobert, Karl-Anthony Towns, Marc Gasol e Nikola Jokic. Restiamo però tra le ali.

domenica 22 gennaio 2017

NBA WEEK 13/a: le ali della Eastern Conference dopo LeBron



Il ruolo di ala nella Eastern Conference è LeBron James e tutti gli altri, nessuno dei quali particolarmente esaltante incluso Paul George. Designando un eventuale All-Star Team vanno considerati giocatori protagonisti di stagioni al di sotto delle aspettative come Carmelo Anthony o Paul Millsap. Lo scenario potrebbe cambiare includendo Jimmy Butler o Giannis Antetokoumnpo tra le ali in modo improprio, ma tant’è. Prima le ali piccole.

martedì 17 gennaio 2017

NBA WEEK 12/d: le guardie del West per l'All-Star Game



Quando nella stessa conference hai Russell Westbrook e James Harden per quanto quest'ultimo sia anche lui un point-man le scelte sono fatte in partenza. I due stanno devastando record inimmaginabili. L'aspetto più inquietante è che con il tipo di stagione che stanno vivendo uno dei due non sarà comunque l'MVP. E invece lo meriterebbero tutti e due. Proiettandoli entrambi come titolari, nella Western occorre mantenere unica la posizione di guardia generica e cercare i due cambi.

NBA WEEK 12/e: se Draymond Green andasse in tripla doppia media?




James Harden ha piazzato due triple doppie consecutive contenenti almeno 40 punti segnati. Prima di lui c'erano riusciti Pete Maravich, Michael Jordan e Russell Westbrook. I Rockets hanno conosciuto la prima mini striscia perdente la scorsa settimana ma si sono ripresi andando a segnare 140 punti a Brooklyn.

lunedì 16 gennaio 2017

NBA WEEK 12/c: le guardie dell'East per l'All-Star Game



Scegliere le guardie della squadra della Eastern Conference per il prossimo All-Star Game è esercizio complicato perché il ruolo attraversa una sorta di età dell'oro in cui la profondità è padrona e le tipologie di giocatore differiscono. Quante guardie credibili giocano a Est? E Giannis Antetokounmpo va considerato uno di loro nel suo ruolo spurio di point-guard che gioca accanto ad un'altra point-guard? DeMar DeRozan è chiaramente la miglior shooting-guard della conference e merita di partire in quintetto ma il problema è tenere fuori diversi dei primi 25 giocatori in assoluto della Lega.

NBA WEEK 12/b: quando il numero 1 del draft fallisce

I Nets hanno tagliato Anthony Bennett, il centro canadese che giocò un solo anno a UNLV prima di essere chiamato sorprendentemente al numero 1 dei draft da Cleveland. Bennett non ha avuto alcun impatto nella NBA. È solo servito ai Cavs per creare il pacchetto da mandare a Minnesota per Kevin Love. E adesso gioca al Fenerbahce. In Eurolega ha i numeri atletici per ricostruirsi una carriera. Non è caduto male. Anzi.

NBA WEEK 12/a: i Lakers in difesa del "terzo" pick

Non tutte le crisi vanno considerate negativamente. I Lakers avevano illuso inizialmente di poter essere una squadra competitiva nella Western Conference e invece non lo sono. Che questo sia un male non è detto. La prima scelta dei Lakers nel prossimo draft andrà infatti a Philadelphia se non sarà tra le prime tre.

Golden Times: perché i Warriors presero Andrew Bogut


Andrew Bogut nel 2012 si ruppe una caviglia e mentre era rotto fu acquistato dai Golden State Warriors. Fu lui involontariamente a determinare la prima – unica in realtà – contestazione contro Joe Lacob. Era stato lui il giocatore acquistato in cambio di Monta Ellis. Questa era la colpa. Illogico, senza senso, ma comprensibile nell’ottica del tifoso.

venerdì 13 gennaio 2017

New York Basketball Stories 2.0: la nascita dei Just Ballin' guys



Pat Riley lasciò i New York Knicks per andare ad allenare i Miami Heat che gli permettevano un potere molto più ampio e un ruolo anche dirigenziale. La sua partenza sancì la fine di un ciclo ma a New York ricostruire non è mai stato possibile. Le aspettative sono sempre molto alte e prendere la scorciatoia una tentazione troppo forte che però non garantisce mai alcun risultato.

mercoledì 11 gennaio 2017

NBA WEEK 11/d: Chris Paul un "throwback player" ma non prenderà mai Stockton

Chris Paul è diventato il decimo giocatore della storia con almeno 8.000 assist. Ha avuto bisogno di 806 partite per riuscirci, di fatto ha una media carriera di quasi 10.0 assist per gara che ne legittima il rango di point-man - nel senso meno inquinato del termine - più forte degli ultimi dieci anni di NBA, anche se il ruolo si è evoluto in direzione realizzativa per cui anche i migliori assist-man del momento accumulano assist giocando, speculando, sulle loro doti realizzative, di giocatori che possono prendersi un vantaggio dall'uno contro uno. Anche per i compagni. Vedi James Harden a Houston, Russell Westbrook a Oklahoma City, lo stesso Stephen Curry a Golden State. Nessuno dei tre giocava da point-man reale al college. Harden non era mai stato etichettato come point-guard fino a tre mesi fa. Ma il concetto si può estendere a George Hill di Utah, ad Isaiah Thomas di Boston e Kyrie Irving di Cleveland che addirittura smazza meno della metà degli assist di Harden. Quindi Chris Paul è una specie di "throwback player".

martedì 10 gennaio 2017

NBA WEEK 11/Toronto sarebbe perfetta per Paul Millsap

Atlanta ha preso una decisione chiara, che è quella di ricostruire usceno dal limbo attuale che nonla porterà mai da nessuna parte. Questo gruppo ha toccato l'apice due anni fa quando vinse 60 partite. La scorsa estate la cessione di Jeff Teague poteva essee considerata necessaria per valorizzare il più giovane Dennis Schroder. Ma oltre a lui se n'è andato anche Al Horford, da free-agent, rimpiazzato da Dwight Howard ma la direzione presa della squadra non è quella auspicata. Cedere i giocatori migliori ma non giovani permette di accumulare scelte. Ed è questa la strada che gli Hawks hanno deciso di percorrere. Di qui la cessione di Kyle Korver, a sei mesi dallo status di free-agent, per ottenere una prima scelta. Non sarà di pregiata qualità (Cleveland sceglierà nelle ultime posizioni) ma è comunque una prima scelta. Per Paul Millsap però chiede qualcosa di più. Da precisare che al momento è stato ritirato dal mercato anche se la mossa potrebbe essere strategica.

lunedì 9 gennaio 2017

NBA WEEK 11/il tiro da tre di Westbrook non è "clutch"

Russell Westbrook in carriera è 2 su 18 in tiri da tre per superare negli ultimi 10 secondi di partita. 0 su 6 quest'anno. Ma è primo nella Lega in Clutch Points con 138. Cosa significa? Che non essendo un tiratore da tre dovrebbe in ultima analisi passare la palla piuttosto che tirare. E che nei Thunder comunque lui è davvero tutto. Nel bene e nel male. Altre cose notate in settimana..

NBA WEEK 11/Korver ai Cavs grazie alla Stepien Rule!



Il suo tiro è letale ma anche velocissimo e sparato da altezza elevata. Una volta ha vinto la classifica dei tiri liberi e tre volte quella del tiro da tre. Bastano questi numeri per capire come gioca Kyle Korver. Detiene il record NBA di partite consecutive con almeno una tripla (127) e vanta la miglior stagione di sempre nel tiro da tre con il 53.6%. L’ultimo anno però ha denunciato una china pericolosa che probabilmente ha condizionato la stagione degli Hawks.

sabato 7 gennaio 2017

New York Basketball Stories 2.0: i tanti drammi di Jayson Williams

Era il 1959 quando Barbara Mazzeo, una donna italiana con due figlie, conobbe e sposò EJ Williams, un afroamericano del South Carolina salito a New York per lavorare come muratore, a sua volta padre di cinque figli. Fusero le due famiglie e si stabilirono nel Queens. Fu in questo contesto che nacque Jayson Williams, una delle storie più ricche di episodi drammatici che abbiate mai sentito e letto in questo volume. 

giovedì 5 gennaio 2017

Golden Times: quando Joe Lacob comprò i Warriors

Nel 2004, Robert Sarver comprò i Phoenix Suns dalla famiglia Colangelo e i loro partner per 401 milioni di dollari. Nessuna franchigia NBA era mai stata venduta per una cifra così alta. Ma per battere Larry Ellison, il miliardario di Oracle, Joe Lacob e Peter Guber, il suo socio principale, versarono a Chris Cohan 450 milioni di dollari. L’aveva comparata per 119.

mercoledì 4 gennaio 2017

NBA WEEK 10/Harden primo e il nervosismo di Curry

1 JAMES HARDEN - Dopo la tripla doppia con 53 punti è impossibile non riconsegnrgli la leadership della classifica.
2 RUSSELL WESTBROOK - Adesso è il sesto di sempre per triple doppie. Sono 53 all'ultimo intertempo.
3 LEBRON JAMES - A 32 anni di età ha segnato circa 2.000 punti in carriera più di quanti ne avesse segnati Kobe.

martedì 3 gennaio 2017

NBA WEEK 10/d: i Knicks di nuovo in crisi

Prima di cominciare, i Knicks. Dopo essere entrati legittimamente tra le Top 10 della Lega due settimane fa, essere sembrati sull'orlo di conquistare una posizione sicura all'interno dell'area-playoffs, hanno perso cinque partite di fila precipitando di nuovo in crisi. La difesa continua ad essere un problema. Joakim Noah ha sottolineato che in questo roster ci sono tre giocatori che possono segnare contro tutti e quindi se ruscissero ad essere solo decenti in difesa. Ma non è così semplice. Delle tre presunte star solo Kristaps Porzingis con il suo attacco sostiene i propri limiti difensivi (e non è contento che vogliano ridurgli i minuti per proteggere problemi fisici che lui non avverte). Con Anthony i Knicks concedono più di quanto segnino e con Derrick Rose la differenza è addirittura abissale. Ora il ranking.

NBA WEEK 10/c: la saggia estensione di Erik Spoelstra

Pur essendo chiaramente un club in fase di ricostruzione dopo la fine anticipata della squadra dei Superfriends, Miami ha esteso il contratto di Erik Spoelstra, il giovane coach (ha 45 anni) che ha allenato in quattro finali e vinto due titoli. Spoelstra sta dimostrando che nessun allenatore è davvero migliore della squadra che allena. Ma Miami (quindi Pat Riley) ha fatto bene apuntare su di lui "long term" per tanti motivi.

NBA WEEK 10/b: Denver ha puntato su Nikola Jokic

Non ha ancora 22 anni, è stato una seconda scelta ed è arrivato nella NBA con un anno di ritardo rispetto all'inclusione nel draft. Ma Nikola Jokic è diventato il perno dei nuovi Nuggets modificati di recente da Michael Malone. Il coach dei Nugs ha ridotto la rotazione, eliminato l'esperimento di inizio stagione quando aveva provato a giocare con Jokic e Jusuf Nurkic assieme, abbassato il quintetto usando Danilo Gallinari e Wilson Chandler come ali intercambiabili secondo una formula che aveva funzionato anni fa a New York e sta funzionando anche a Denver.