Charles Shackleford ha giocato a Caserta in due riprese, ha giocato all'Aris Salonicco vincendo la Coppa Korac, a Istanbul, al Paok, a North Carolina State e nella NBA. Ma non importa cosa dicono le cifre la Sua stagione è quella dello scudetto di Caserta nel 1991. Di lui si ricordano i numeri: irreali. Era un rimbalzista fantastico, forse il migliore specialista che ci sia mai stato in Italia. Ma era anche un grande giocatore di post basso. Non dominava con la stazza ma con la forza e il fisico e l'atletismo. Voglio ricordare alcune cose di quella stagione.
Opinioni, analisi e i miei libri: il mondo del basket americano visto da me di Claudio Limardi
domenica 29 gennaio 2017
sabato 28 gennaio 2017
Le pretese impossibili del general manager LeBron James
I Cleveland Cavaliers dovranno prendere almeno un giocatore
perché l'ha chiesto LeBron James e a LeBron James non puoi dire di no. I Cavs
hanno il monte salari più alto della Lega e pagano una fortuna di luxury tax
(54 milioni l’anno scorso, 27 in questa stagione) anche perché hanno strapagato
giocatori graditi a LeBron come Tristan Thompson nel 2015 e JR Smith nel 2016.
Per mantenere una parvenza di dignità ad un payroll enorme (127 milioni quest’anno)
hanno dovuto lasciar andare Timofey Mozgov - sacrificio modesto nel sistema di
gioco di Tyronn Lue - e Matthew DellaVedova che invece sarebbe stato utile.
Nonostante questo sono stati in grado di prendere Kyle Korver da Atlanta,
un'addizione generalmente considerata vincente.
mercoledì 25 gennaio 2017
NBA WEEK 13/c: la funzionalità di Zaza Pachulia
Zaza Pachulia ha fatto notizia la scorsa settimana per il fallo su Russell Westbrook che ha generato polemiche, alimentato il sangue amaro esistente tra due squadre al momento di statura differente (Golden State è la favorita proibitiva nella corsa al titolo, Oklahoma City difficilmente potrà aspirare al secondo turno dei playoffs anche se raggiungerli con un roster carente in due ruoli, ala piccola e ala forte, quest'ultima posizione coperta dal rookie Domantas Sabonis), e le minacce di ritorsione arrivate da Westbrook e per la verità accolte da Pachulia. Ma il centro georgiano è forse il giocatore più sottovalutato dei Warriors.
martedì 24 gennaio 2017
NBA WEEK 13: la caccia a Big O, Oscar Robertson
Quando Oscar Robertson viaggiò in tripla doppia media ebbe 41 gare in
tripla doppia. Per Russell Westbrook sarà più facile chiudere l'anno in
tripla che eguagliare le 41 triple doppie di Big O che sono primato di
ogni epoca. (Nella foto Big O quando giocava al college, a Cincinnati: vogliamo parlare di atletismo...)
lunedì 23 gennaio 2017
NBA WEEK 13/b: le ali della Western poche e "piccole"
La
situazione ali nella Western Conference è molto particolare. La profondità del
ruolo è relativa, nelle ali grandi addirittura inesistente. Scegliendo il mio
All-Star Team personale metterei quattro ali anziché le canoniche cinque per
tenere tre slot per la posizione di centro che viceversa a Ovest presenta
tantissime diverse opzioni. Basti pensare a DeAndre Jordan, Anthony Davis (che
può essere collocato anche come ala), LaMarcus Aldridge (lo considero un 4-5), Rudy Gobert, Karl-Anthony Towns, Marc
Gasol e Nikola Jokic. Restiamo però tra le ali.
domenica 22 gennaio 2017
NBA WEEK 13/a: le ali della Eastern Conference dopo LeBron
Il ruolo di ala nella Eastern Conference è LeBron James e
tutti gli altri, nessuno dei quali particolarmente esaltante incluso Paul George. Designando un
eventuale All-Star Team vanno considerati giocatori protagonisti di stagioni al
di sotto delle aspettative come Carmelo Anthony o Paul Millsap. Lo scenario
potrebbe cambiare includendo Jimmy Butler o Giannis Antetokoumnpo tra le ali in
modo improprio, ma tant’è. Prima le ali piccole.
martedì 17 gennaio 2017
NBA WEEK 12/d: le guardie del West per l'All-Star Game
Quando nella stessa conference hai Russell Westbrook e James
Harden per quanto quest'ultimo sia anche lui un point-man le scelte sono fatte
in partenza. I due stanno devastando record inimmaginabili. L'aspetto più
inquietante è che con il tipo di stagione che stanno vivendo uno dei due non
sarà comunque l'MVP. E invece lo meriterebbero tutti e due. Proiettandoli
entrambi come titolari, nella Western occorre mantenere unica la posizione di
guardia generica e cercare i due cambi.
NBA WEEK 12/e: se Draymond Green andasse in tripla doppia media?
lunedì 16 gennaio 2017
NBA WEEK 12/c: le guardie dell'East per l'All-Star Game
Scegliere le guardie della squadra della Eastern Conference
per il prossimo All-Star Game è esercizio complicato perché il ruolo attraversa
una sorta di età dell'oro in cui la profondità è padrona e le tipologie di
giocatore differiscono. Quante guardie credibili giocano a Est? E Giannis
Antetokounmpo va considerato uno di loro nel suo ruolo spurio di point-guard
che gioca accanto ad un'altra point-guard? DeMar DeRozan è chiaramente la
miglior shooting-guard della conference e merita di partire in quintetto ma il
problema è tenere fuori diversi dei primi 25 giocatori in assoluto della Lega.
NBA WEEK 12/b: quando il numero 1 del draft fallisce
I Nets hanno tagliato Anthony Bennett, il centro canadese che giocò un
solo anno a UNLV prima di essere chiamato sorprendentemente al numero 1
dei draft da Cleveland. Bennett non ha avuto alcun impatto nella NBA. È
solo servito ai Cavs per creare il pacchetto da mandare a Minnesota per
Kevin Love. E adesso gioca al Fenerbahce. In Eurolega ha i numeri atletici per ricostruirsi una carriera. Non è caduto male. Anzi.
NBA WEEK 12/a: i Lakers in difesa del "terzo" pick
Non tutte le crisi vanno considerate negativamente. I Lakers avevano
illuso inizialmente di poter essere una squadra competitiva nella
Western Conference e invece non lo sono. Che questo sia un male non è
detto. La prima scelta dei Lakers nel prossimo draft andrà infatti a
Philadelphia se non sarà tra le prime tre.
Golden Times: perché i Warriors presero Andrew Bogut
Andrew Bogut nel 2012 si ruppe una caviglia e mentre era rotto fu acquistato dai Golden State Warriors. Fu lui involontariamente a determinare la prima – unica in realtà – contestazione contro Joe Lacob. Era stato lui il giocatore acquistato in cambio di Monta Ellis. Questa era la colpa. Illogico, senza senso, ma comprensibile nell’ottica del tifoso.
venerdì 13 gennaio 2017
New York Basketball Stories 2.0: la nascita dei Just Ballin' guys
Pat Riley lasciò i New York Knicks per andare ad allenare i Miami Heat che
gli permettevano un potere molto più ampio e un ruolo anche dirigenziale. La
sua partenza sancì la fine di un ciclo ma a New York ricostruire non è mai
stato possibile. Le aspettative sono sempre molto alte e prendere la
scorciatoia una tentazione troppo forte che però non garantisce mai alcun
risultato.
mercoledì 11 gennaio 2017
NBA WEEK 11/d: Chris Paul un "throwback player" ma non prenderà mai Stockton
Chris Paul è diventato il decimo giocatore della storia con almeno 8.000 assist. Ha avuto bisogno di 806 partite per riuscirci, di fatto ha una media carriera di quasi 10.0 assist per gara che ne legittima il rango di point-man - nel senso meno inquinato del termine - più forte degli ultimi dieci anni di NBA, anche se il ruolo si è evoluto in direzione realizzativa per cui anche i migliori assist-man del momento accumulano assist giocando, speculando, sulle loro doti realizzative, di giocatori che possono prendersi un vantaggio dall'uno contro uno. Anche per i compagni. Vedi James Harden a Houston, Russell Westbrook a Oklahoma City, lo stesso Stephen Curry a Golden State. Nessuno dei tre giocava da point-man reale al college. Harden non era mai stato etichettato come point-guard fino a tre mesi fa. Ma il concetto si può estendere a George Hill di Utah, ad Isaiah Thomas di Boston e Kyrie Irving di Cleveland che addirittura smazza meno della metà degli assist di Harden. Quindi Chris Paul è una specie di "throwback player".
martedì 10 gennaio 2017
NBA WEEK 11/Toronto sarebbe perfetta per Paul Millsap
Atlanta ha preso una decisione chiara, che è quella di ricostruire usceno dal limbo attuale che nonla porterà mai da nessuna parte. Questo gruppo ha toccato l'apice due anni fa quando vinse 60 partite. La scorsa estate la cessione di Jeff Teague poteva essee considerata necessaria per valorizzare il più giovane Dennis Schroder. Ma oltre a lui se n'è andato anche Al Horford, da free-agent, rimpiazzato da Dwight Howard ma la direzione presa della squadra non è quella auspicata. Cedere i giocatori migliori ma non giovani permette di accumulare scelte. Ed è questa la strada che gli Hawks hanno deciso di percorrere. Di qui la cessione di Kyle Korver, a sei mesi dallo status di free-agent, per ottenere una prima scelta. Non sarà di pregiata qualità (Cleveland sceglierà nelle ultime posizioni) ma è comunque una prima scelta. Per Paul Millsap però chiede qualcosa di più. Da precisare che al momento è stato ritirato dal mercato anche se la mossa potrebbe essere strategica.
lunedì 9 gennaio 2017
NBA WEEK 11/il tiro da tre di Westbrook non è "clutch"
Russell Westbrook in
carriera è 2 su 18 in tiri da tre per superare negli ultimi 10 secondi
di partita. 0 su 6 quest'anno. Ma è primo nella Lega in Clutch Points
con 138. Cosa significa? Che non essendo un tiratore da tre dovrebbe in
ultima analisi passare la palla piuttosto che tirare. E che nei Thunder
comunque lui è davvero tutto. Nel bene e nel male. Altre cose notate in settimana..
NBA WEEK 11/Korver ai Cavs grazie alla Stepien Rule!
Il suo tiro è letale ma anche velocissimo e sparato da altezza elevata. Una
volta ha vinto la classifica dei tiri liberi e tre volte quella del tiro da
tre. Bastano questi numeri per capire come gioca Kyle Korver. Detiene il record
NBA di partite consecutive con almeno una tripla (127) e vanta la miglior
stagione di sempre nel tiro da tre con il 53.6%. L’ultimo anno però ha
denunciato una china pericolosa che probabilmente ha condizionato la stagione
degli Hawks.
sabato 7 gennaio 2017
New York Basketball Stories 2.0: i tanti drammi di Jayson Williams
Era il 1959 quando Barbara Mazzeo, una donna italiana con due figlie,
conobbe e sposò EJ Williams, un afroamericano del South Carolina salito a New
York per lavorare come muratore, a sua volta padre di cinque figli. Fusero le
due famiglie e si stabilirono nel Queens. Fu in questo contesto che nacque
Jayson Williams, una delle storie più ricche di episodi drammatici che abbiate
mai sentito e letto in questo volume.
giovedì 5 gennaio 2017
Golden Times: quando Joe Lacob comprò i Warriors
Nel 2004, Robert Sarver
comprò i Phoenix Suns dalla famiglia Colangelo e i loro partner per 401 milioni
di dollari. Nessuna franchigia NBA era mai stata venduta per una cifra così
alta. Ma per battere Larry Ellison, il miliardario di Oracle, Joe Lacob e Peter
Guber, il suo socio principale, versarono a Chris Cohan 450 milioni di dollari.
L’aveva comparata per 119.
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