Negli ultimi tre anni i Los Angeles Lakers hanno vinto 65 partite, otto in meno di quelle vinte dai Golden State Warriors nella sola stagione scorsa. Ecco perché la discesa di Luke Walton da Oakland giù verso Los Angeles è stata mossa più sentimentale che cerebrale. A meno che Walton non sappia qualcosa delle sue qualità di allenatore che noi non sappiamo ancora.
Opinioni, analisi e i miei libri: il mondo del basket americano visto da me di Claudio Limardi
mercoledì 23 novembre 2016
martedì 22 novembre 2016
lunedì 21 novembre 2016
NBA WEEK 4/a: la giusta direzione dei Lakers di Walton
Negli ultimi tre anni i Los Angeles Lakers hanno vinto 65 partite, otto in meno di quelle vinte dai Golden State Warriors nella sola stagione scorsa. Ecco perché la discesa di Luke Walton da Oakland giù verso Los Angeles è stata mossa più sentimentale che cerebrale. A meno che Walton non sappia qualcosa delle sue qualità di allenatore che noi non sappiamo ancora.
sabato 19 novembre 2016
Golden Times: prima di Klay c'era stato Mychal Thompson
Prima di Klay Thompson,
molto prima di lui, c’era stato Mychal Thompson, il padre, un centro di 2.08
che avrebbe giocato anche a Caserta, nato e cresciuto a Nassau, la capitale
delle Isole Bahamas. Con la famiglia si trasferì presto negli Stati Uniti, a
Miami. Fu qui che conobbe il basket e diventò una star. La sua squadra del
liceo, Jackson High, vinse 33 partite a zero nel suo ultimo anno a scuola.
Purtroppo, quattro starters incluso Thompson erano accademicamente non
eleggibili, tutti provenienti da Cuba o dalle Bahamas. La stagione sarebbe
stata invalidata. Per Thompson sarebbe diventato un tema ricorrente.
giovedì 17 novembre 2016
NBA Notes: Phil Jackson voleva colpire Riley non LeBron
Quando l'allenatore più vincente della storia (Phil Jackson) si concede
al più grande strumento mediatico dei nostri tempi (ESPN), ad una
giornalista di altissima qualità che ha alle spalle una storia di
interviste a cuore aperto (Jackie McMullan) e parla in maniera
controversa come gli è sempre capitato in passato del giocatore più
forte e potente della generazione attuale (LeBron James) è normale che
si scateni l'inferno. Il bello è che probabilmente Jackson voleva
colpire Pat Riley non LeBron.
martedì 15 novembre 2016
lunedì 14 novembre 2016
NBA WEEK 3/c: il ritorno di Dwyane Wade a Miami
Ci sono storie che finiscono bene anche quando finiscono male. Dobbiamo dare credito a Dwyane Wade e ai Miami Heat. Wade avrebbe dovuto finire la carriera a South Beach. Non è stato possibile ma il suo ritorno da avversario è stato gestito bene da tutti. Soprattutto dal pubblico riconoscente. Nella NBA è molto difficile che anche una star conclamata riesca a spendere tutta la carriera con la stessa squadra. Perché succeda è necessario uno sforzo collettivo. Il giocatore dovrebbe abbreviare la carriera, chiuderla uno o due anni prima.
NBA WEEK 3/b: il talento di Mister Steve Clifford
Move over Brad Stevens. Il coach emergente nella NBA non ha il look da enfant prodige (bravissimo davvero peraltro) dell'allenatore dei Celtics e nemmeno da divo di Hollywood alla Pat Riley prima maniera ma sta confezionando un'altra stagione superiore alle previsioni a Charlotte. Steve Clifford è la mossa migliore che Michael Jordan abbia mai fatto da proprietario degli Hornets.
Perché Anthony Davis resta incedibile
Nell'arco delle prime 10 gare della stagione solo nove giocatori prima di Anthony Davis avevano segnato almeno 300 punti, catturato 100 rimbalzi e distribuito 30 stoppate. Gli altri nove da Wilt Chamberlain a Kareem Abdul-Jabbar a Bob McAdoo a Shaquille O'Neal sono tutti nella Hall of Fame. I numeri di Davis ottenuti in una squadra da 50 vittorie stagionali gli garantirebbero il trofeo di MVP per acclamazione.
venerdì 11 novembre 2016
giovedì 10 novembre 2016
Golden Times: quando da Brooklyn arrivò Chris Mullin...
Nel 1985, l’ultimo draft
dell’era Mieuli portò a Oakland uno dei più grandi giocatori nella storia della
franchigia. Chris Mullin era stato giocatore dell’anno a St.John’s. Aveva le
chiavi della palestra, era legatissimo alla famiglia, la fidanzata Liz veniva
dallo stesso quartiere e tutto quello di cui aveva bisogno per stare bene era
un canestro, un pallone e una birra irlandese.
martedì 8 novembre 2016
NBA WEEK 2: Knicks, Ray Allen, Mutombo, Westbrook, Kemba ecc
Ritengo che i New York Knicks non saranno molto diversi da quelli delle prime partite. Possono andare a Chicago e vincere in modo convincente salvo perdere due giorni dopo in casa contro Utah (della quale ci sarebbe molto da dire). Il problema panchina – altra squadra afflitta dallo stesso difetto è Houston – è enorme.
Etichette:
Dikembe Mutombo,
Dwyane Wade,
Kemba Walker,
Kevin Durant,
Klay Thompson,
Michael Kidd-Gilchrist,
New York Knicks,
Ray Allen,
Stephen Curry
lunedì 7 novembre 2016
NBA WEEK 2/b: lo Shot di Michael Jordan migliore di Ray Allen, Cleveland numero 1
La tripla con cui Ray Allen salvò il titolo di Miami nel 2012 va considerata il più grande canestro nella storia della Finale? Uno dei più grandi certamente. Senza quel canestro Miami non avrebbe vinto il titolo ma è vero che dopo quel canestro si è giocata una gara 7 che gli Heat hanno vinto. Personalmente ritengo più importante la tripla risolutiva di Kyrie Irving nell'ultima finale. È stata quella del titolo. Basta. Altri canestri decisivi in finale?
NBA WEEK 2/a: i Knicks e il numero 55 di Dikembe Mutombo
Ritengo che i New York Knicks non saranno molto diversi da quelli delle prime partite. Possono andare a Chicago e vincere in modo convincente salvo perdere due giorni dopo in casa contro Utah (della quale ci sarebbe molto da dire). Il problema panchina – altra squadra afflitta dallo stesso difetto è Houston – è enorme.
venerdì 4 novembre 2016
Golden Times:da Dell Curry a Stephen Curry, l'arte del tiro
Iscriviti a:
Post (Atom)